I TERREMOTI? E’ IL PETROLIO CHE LI PROVOCA

La notizia diffusa da una prestigiosa rivista scientifica mondiale sulla possibilità che i terremoti (ovvero alcuni di essi) potrebero essere causati dall’estrazione del petrolio dal sottosuolo con lo svuotamento di ingenti sacche di idrocarburi imprigionati nella roccia dolomia del trias, ha destato allarme fra le popolazioni delle aree sottoposte alla coltivazione di giacimenti petroliferi.

Anche se una gran parte degli scenziati del settore lo esclude la rivista insiste sostenendo, fra l’altro,che basta guardare la profondità dei giacimenti (In africa a poche centinaia di metri dalla crosta terrestre ma in Sicilia a qualche chilometro) per capire che il sisma si verifica alla profondità della base del giacimento e quindi sarebbe da attribuire proprio allo “svuotamento” di migliaia e migliaia di tonnellate di greggio esistenti nelle visceri della terra e formatisi proprio durante l’era triassica nella dolomia detta appunto così.

Ora occorre precisare che quasi mai il petrolio si trova come una “pozzanghera” nel sottosuolo ;  se così fosse nei grandi giacimenti la cui stratigrafia è sempre gas-idrocarburi e acqua salata basterebbe  scendere ai limiti dei livelli di acqua salata per “fregare” il petrolio degli altri . Ciò non toglie però che estraenendo il greggio dalla roccia  con un processo di kraking enormi quantità di petrolio vengono sotratte alla compattezza del sottosuolo e quindi l’ipotesi degli sienziati non è del tutto campata in aria ed anzi viene accreditata come la causa principale del terremo dell’Emilia Romagna.

Sia quel che sia non sarebbe male modificare nel mondo il sistena di approvvigionamento delle fonti di emergia e rivolgersi anzichà al petrolio alle fonti energetiche alternative. Ma occorre, ovviamente dare sul serio !

 

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