È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
I PASQUINI DI TURNO AL ROGO!
02 Ago 2013 06:11
Riportiamo la nosta inviata al giornale da un lettore:
Nel 1500 viene sistemata in una piazza della Roma papalina, dal cardinale Carafa, una statua, che non lo avesse mai fatto!
La somiglianza di questa statua con un sarto di nome Pasquino che aveva una bottega nei pressi, spinse gli abitanti del rione a dare il nome di Pasquino! La statua incomincia a parlare, infatti alla base della statua vengono affissi commenti in versi e scritti contro il potere temporale!
Nel bellissimo film, riadattato al periodo carbonaro nel quale Nino Manfredi interpreta il ruolo Cornacchia alias Pasquino, alla fine ”il Papa nero”(Gesuita) lo individua, tramite ovviamente la rete degli informatori, e non gli resta altro che arruolarsi alla fine tra le fila del potere temporale, quindi sentitosi isolato, pur con il suo intento di risollevare la dignità del popolino , scompare inghiottito dal potere temporale!
I giornali on line rappresentano metaforicamente la statua di pasquino, infatti i vari internauti commentano o scrivono articoli che sono improntati alla critica e finalizzati nel porre dei rilievi al potere governativo, sia esso comunale, provinciale e perfino nazionale, una giusta possibilità di poter scrivere e dire che in taluni provvedimenti si corra il rischio di commettere errori o certe volte si dimostri un’insufficiente accortezza al fine di approntare gli opportuni correttivi.
In quel periodo la statua parlante corse il rischio di essere distrutta da parte del potere temporale, le pene per gli autori della “pasquinate” erano severe e punite con la morte.
Nei giorni nostri, non si discosta molto il rischio che si corre, perché il potere governativo nel caso si senta leso da tali commenti , sguinzaglia la potente rete degli infiltrati per venire a conoscenza degli autori delle pasquinate, con possibilità di segnalazione e schedatura del pasquino di turno, ma almeno non è prevista la pena di morte fisica, ma può esserci sempre una morte materiale!
Gli infiltrati sono dei personaggi che devono rispondere a determinati requisiti di assoluta osservanza e fedeltà e per ingraziarsi i potenti di turno il loro servizio informativo si espande ad amici e amici degli amici.
Mentre nell’epoca papalina non sono riusciti a distruggere la statua di pasquino, anzi la piazza venne ribattezzata come “ il rione di pasquino”, in epoca attuale il rischio che corrono i giornali on line è quello di essere soffocati nella ventata di insoddisfazione verso il vecchio modo di fare politica; in quest’ultima tornata elettorale si è assistito al vento di cambiamento che hanno voluto i ragusani , si aspetta una sterzata nel modo di governare ma le branchie del vecchio potere potrebbero avvinghiare i giovani ed esuberanti innovatori!
A ciascuno che legge la libera conclusione !
Cordiali saluti, Ermete 26
La conclusione della nota autorizza a trarre conclusioni libere, cosa che favorisce un ampio e svincolato commento.
Ad una prima lettura, sembra che chi scrive voglia mettere in guardia gli autori delle ‘pasquinate’ dai pericoli del potere incombente, che sguinzaglierebbe questi cosiddetti ‘infiltrati’ alla caccia dei dissidenti di turno per decretarne la ‘morte civile’. Ma le contraddizioni in cui cade nel finale l’autore fanno propendere, piuttosto per un avviso e una minaccia del ‘potere’, attraverso qualche aspirante ‘infiltrato’, contro eventuali ‘commenti in versi’ che qualcuno, inopinatamente, volesse attaccare alla ‘statua’.
Non si riesce a comprendere il timore che i giornali on-line vengano soffocati dalla ventata di insoddisfazione, mentre si è portati a vedere di nuovo un tentativo di arruolamento tra le fila del potere, della serie “ma chi ve lo fa fare”
Un sostegno alla tesi proposta viene anche dalle indecifrabili parole finali in cui si dice che si è assistito al vento di cambiamento che hanno voluto i ragusani, che si aspetta una sterzata nel modo di governare e si mette in guardia (senza specificare chi) che le branchie del vecchio potere potrebbero avvinghiare i giovani ed esuberanti innovatori. Di tutti questi conosciamo i giovani, qualche innovatore, nessuno esuberante !
Quanto al ruolo di ‘statua’ che rivestirebbero i giornali on-line, di certo è un pò sopravvalutato, così come è considerato, dal potere, nel contesto dei media tradizionali, con tutti i pregi e i difetti di chi li fa vivere, apprezzati o contestati a secondo delle esigenze e dei bisogni personali di visibilità e credibilità.
Natalino
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