I PAESI DELLA BIBBIA

Continua il viaggio nel mondo della Bibbia. Questa volta è la volta dei Paesi dove si svolsero le  vicende del popolo ebraico e non solo.

I Paesi di cui parla la Bibbia erano situati in un’area chiamata Mezzaluna fertile. La terra di Canaan, ossia la terra del popolo d’Israele, era situata tra i grandi imperi dell’est e dell’ovest e quindi quando questi colossi dovevano affrontarsi, era giocoforza attraversarla per transitare. Di conseguenza nel corso della sua storia Israele era costretta a essere coinvolta nelle diatribe dei suoi potenti vicini.

In questa regione-cuscinetto, però, c’erano anche altre nazioni: Fenicia, Siria, Bashan, Amon, Moav, Edom e, sul litorale del Mediterraneo, il paese dei Filistei.

La terra di Canaan si potrebbe dividere  in più regioni:

–         la pianura costiera, che è molto stretta, che costeggia il Mediterraneo;

–         una catena centrale, con cime alte fino a 1200 m., formata da altipiani (la Galilea), e da colline (Samaria e Giudea), intervallate da piccole pianure;

–         La valle del Giordano, un fiume che scorre quasi ininterrottamente sotto il livello del mare. Nasce dal monte Chermòn a soli 200 m. s/m, attraversa  il lago di Tiberiade a -212 m. e si getta nel Mar Morto a -392, la depressione più profonda della terra.

Ed è proprio in questo territorio, occupato fin dal terzo millennio dai Cananei, che lentamente si insedia il popolo eletto.

Con Geroboamo,  il regno si  divise in regno di  Israele a Nord e regno di Giuda a Sud. Infine dopo l’esilio babilonese (587 a.C.) Galilea (estremo nord), Giudea (sud) e il nome Palestina è stato dato dai Greci e dai Romani.

Anche il clima in questi territori è molto particolare, pieno di contrasti. D’inverno, può nevicare a Gerusalemme (760 m s.l.m.), mentre a 25 km di distanza, a Gerico  (-240 m. s.l.m.), ci può essere una calura tropicale e, questa variazione di clima dal un posto all’altro si può notare anche da un anno all’altro. Anni di piogge torrenziali si alternano ad anni molto secchi.

La stagione delle piogge è d’inverno e per la conformazione orografica le precipitazioni sono soprattutto a nord, in Galilea, man mano che si scende a sud  si diradano.

Nella Bibbia riveste molta importanza il deserto, ne è sfondo della sua storia.

E non hanno detto: Dov’è il Signore che ci  ha fatto uscire dal paese d’Egitto e ci ha condotti nel deserto, in terra desolata e piena di inciampi, in terra arida e tenebrosa, in terra dove nessuno passa e nessuno abita? (Geremia 2,6).

È nel deserto, ad esempio, che le tribù sfuggite alla schiavitù, sotto la guida di Mosè, prendono coscienza di formare un solo popolo.

D’altra parte, il soprannome di mezzaluna fertile, dato ai paesi della Bibbia, spiega bene che oltre le rive del Nilo, la costa del Mediterraneo e le pianure bagnate dal Tigri e l’Eufrate, si estendono regioni aride, coperte di sabbia, rocce, sale e selci… deserto d’Etiopia e d’Egitto, deserti de Sinai (Etan, Paran, Zin e Sin), Moav, steppe e deserto di Siria…

Come si è detto la terra di Israele è anche una regione con molti rilievi e anche la montagna ha una simbologia religiosa. Nella Bibbia, ad esempio,  due montagne ricoprono un ruolo estremamente importante Chorèv (Montagna di Dio) nel deserto del Sinai e il monte Sion.

È là, nella lunga marcia del popolo nel deserto, Dio donò il Decalogo. Sul monte Sion, che in realtà è una collina, si costruì Gerusalemme ed il Tempio di Salomone (il popolo vi si reca in pellegrinaggio cantando i salmi delle ascensioni 120-134).

I fiumi. È un’acqua  che scaturisce dal piede (Deuteronomio 11,10), dice la Bibbia per distinguerla da quella che cade dal cielo. In realtà, piove anche sul Nilo, ma lontano, al Sud, negli altipiani dell’Abissinia e gli egiziani se ne accorgono dagli straripamenti, che rendono fertili i terreni cui si deposita il limo e quelli  più densamente popolati.

Il Tigri e l’Eufrate sono per la Mesopotamia, quello che il Nilo è per l’Egitto, anche se, purtroppo, le loro piene non sono altrettanto regolari  con  conseguenze a volte distruttive.

Mentre in Israele, rivestono importanza i pozzi, scavati in queste terre calcaree, luogo d’incontro e di scambio tra le tribù nomadi, un posto dove si parla, si celebrano matrimoni, insomma, il cuore della vita sociale.

Infine i tre mari.

Il mar Mediterraneo: il popolo della Bibbia non è un popolo di navigatori,  soprattutto perché gli Egiziani e i Fenici loro vicini del Sud e del Nord, sono marinai così abili che scoraggiano Israele ad entrare in concorrenza con loro.

Il mar Morto è chiamato anche mare Salato, mare Orientale, mare della Pianura o lago Asfaltico. La forte evaporazione rende quest’acqua salatissima e non vi può vivere  nessuna pianta o animale.

Il mare di Galilea è in realtà un lago che un tempo si chiamava Kinnèret o lago di Tiberiade, le sue acque sono dolci, ricche di pesci e purissime.

Coloro che solcavano il mare sulle navi

e commerciavano sulle grandi acque,

videro le opere del Signore

i suoi prodigi nel mare profondo.

Salmo 107, 23-24

 

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