I COMMISSARI AUMENTANO LE TASSE AGLI SCICLITANI

I Commissari del Comune di Scicli hanno

– raddoppiato ai cittadini l’IRPEF, aumentandola dallo 0,4 % allo 0,8%;

aumentato l’IMU sulle seconde case, accrescendola fino all’8,1%;

– aumentato la TARI del 7,72%;

– aumentato le tasse di soggiorno.

Cioè hanno aumentato di circa 200 € in media le tasse a ogni famiglia di Scicli.

SENATRICE PADUA,

ONOREVOLE RAGUSA,

non vi siete opposti allo scioglimento e continuate ad essere assenti:

PERCHÉ?

L’Assemblea cittadina

 

2) Lettera aperta ai Commissari del Comune di Scicli sugli aumenti fiscali

 

Egregi Componenti della Commissione Straordinaria – Scicli

Oggetto: Aumenti tributari: proposte operative per evitarli ai cittadini

Il 6 Agosto presso la Casa delle Associazioni di Scicli si è tenuta un’assemblea pubblica sugli aumenti fiscali che avete imposto ai Cittadini: infatti in questi giorni

– avete raddoppiato ai cittadini l’IRPEF, aumentandola dallo 0,4 % allo 0,8%;

– avete aumentato l’IMU sulle seconde case, accrescendola fino all’8,1%;

– avete aumentato la TARI del 7,72%.

Inoltre avevate già notevolmente aumentato la tassa di soggiorno.

Si può quantificare che con queste maggiorazioni avete aumentato di circa 200 € in media le tasse a ogni famiglia di Scicli. Di fatto avete portato le tasse comunali ai livelli massimi, normalmente attuati solo nei casi di dissesto: ma il Comune di Scicli non è stato consegnato in dissesto all’Amministrazione Straordinaria.Infatti le finanze della Città di Scicli sono state risanate dall’Amministrazione Ordinaria nel corso del 2014 con: 1) l’approvazione di tre bilanci; 2) il riconoscimento dei debiti fuori bilancio e la relativa copertura; 3) l’accesso ai finanziamenti previsti dai DDLL 35 e 66 per il pagamento dei debiti; 4) la presentazione di un nuovo Piano di Riequibrio 2013-17, supportato da evidenze, che tante approvazioni ufficiali ha ricevuto: a) dall’esperta del Settore finanze ed entrate; b) dal capo Settore finanze; c) dal Collegio dei Revisori; d) dalla Corte dei Conti; e) da Voi stessi, senza dimenticare azioni estremamente significative quali I) il recupero di spazi finanziari in aiuto al rispetto del Patto di Stabilità; II) l’uscita dalla condizione di deficitarietà strutturale recuperando ben due parametri; III) l’azzeramento dell’anticipazione di cassa; IV) l’avanzo di amministrazione; V) la riduzione della spesa corrente da 26 milioni a 18 milioni al netto degli oneri straordinari di gestione, etc… Cioè la Città di Scicli – lavorando con serietà e attuando le leggi dello Stato – nel 2014 ha rimesso i conti in ordine.Dobbiamo perciò chiederVi se gli aumenti fiscali da Voi deliberati siano da mettere in relazione col fatto, di cui chiediamo conferma o smentita, che i Comuni sciolti per mafia non avrebbero la possibilità di accedere alla concessione di mutui per i debiti fuori bilancio da parte della Cassa Depositi e Prestiti. In tal caso, e noi speriamo che possiate smentire tale tesi, si configurerebbe una situazione paradossale: difatti se il Comune di Scicli non potesse accedere a tali mutui e che garantirebbero ai cittadini la tranquillità finanziaria, lo scioglimento per mafia comporterebbe un ulteriore danno a tutta la collettività, portandola verso il rischio dissesto. Constatato che i partiti e i parlamentari di Scicli coi loro silenzi sembrano approvare tale situazione; tenuto conto che c’è tempo fino al 30 Settembre per approvare il Bilancio; dando per scontato che Vi siete già attivati per recuperare gli 8 milioni di euro dovutici dai Comuni di Ispica, Modica e Pozzallo; dando per certo che verificherete la possibilità di ottenere gli 11,4 milioni di euro di ICI e IMU non versatici da Edison ed ENI per la piattaforma Vega al largo delle coste di Scicli (verbale del 28 luglio 2015 dei Finanzieri del Nucleo Tributario di Ragusa, ai quali va il nostro plauso), ci corre l’obbligo – forti della nostra conoscenza della Città di Scicli – di suggerirVi piuttosto delle proposte concrete che possono evitare gli aumenti dei tributi sui cittadini (ormai giunti “al limite”, come dichiarato il 1 Agosto dalla Corte dei Conti):

  • revisionare la spesa comunale, verificando settore per settore le possibili economie;

  • confrontare il riscosso TASI e IMU con la banca dati comunale e avviare le eventuali attività di recupero;

  • combattere l’evasione: pagare tutti per pagare meno;

  • approvare i bandi per alienare i beni comunali inutilizzati e già censiti: valore 3.274.050 €;

  • recuperare dall’ATO i maggiori costi di trasporto e conferimento dei rifiuti nelle discariche fuori provincia (300.000 € annui dal 2011);

  • verificare la consistenza del Fondo di Solidarietà comunale recentemente interessato da attività legislative.

Sappiamo bene che amministrare un ente locale, soprattutto in questi anni, non è semplice; le difficoltà possono, comprensibilmente, crescere se si viene da fuori e non si conosce il territorio: pertanto ci siamo permessi di suggerirVi delle soluzioni amministrative, concretamente fattibili, che potranno – se lo riterrete opportuno – essere approfondite in un apposito incontro.

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