Grazie ad un modicano gli artigiani di tutta Italia potranno accedere al fondo per la cassa integrazione dei propri dipendenti.

Grazie alla tenacia e determinazione del noto  odontotecnico modicano, Francesco Pitino, dell’omonimo centro odontoiatrico sarà possibile a tutti gli artigiani presentare domanda per l’assegno di integrazione salariale al Fondo solidarietà dell’artigianato anche se non ci si è iscritti. E non si ha intenzione di farlo.
Questo il senso che si ricava dalla decisione  del Tar Lazio  il quale ha accolto il ricorso presentato appunto dal dott. Pitino, costretto a ricorrere alle misure del decreto legge cura Italia per i suoi 14 dipendenti. In particolare, la delibera 3/2020 del Fondo prevedeva che si potesse accedere alle prestazioni previste dal Fondo, «solo dopo aver regolarizzato la propria posizione contributiva» e che gli artigiani, potessero regolarizzare l’iscrizione al Fondo «con riferimento al triennio precedente, decorrere dal 1° gennaio 2021 sino al 31 dicembre 2023 (in 36 rate) secondo il modello informatico che verrà introdotto».
Per i ricorrenti, gli avvocati dello studio Leone e Fell di Palermo, tutto ciò veniva considerato illegittimo: «Sebbene le disposizioni di cui al Dl 18 del 17 marzo 2020 prevedessero come unico requisito, necessario e sufficiente per accedere all’assegno ordinario, quello della sospensione o riduzione dell’attività lavorativa in conseguenza dell’emergenza da Covid-19 – si legge nel ricorso -, l’Ente bilaterale nazionale dell’artigianato e il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato hanno arbitrariamente deciso di subordinare l’erogazione della prestazione in oggetto al rispetto di ulteriori condizioni. Il che ha ridotto notevolmente la portata dell’intervento assistenziale ai danni dell’odierna parte ricorrente, stravolgendo di fatto le intenzioni assistenziali manifestate dal legislatore».
Il legislatore, va ricordato, ha destinato a questa misura 60 milioni e ha affidato al Fondo la gestione delle misure a sostengo dei lavoratori nel settore dell’artigianato mentre per gli altri ambiti produttivi ha affidato la gestione della Cassa integrazione ordinaria all’Inps. Il decreto del presidente di sezione del Tar Lazio si riferisce ovviamente al caso concreto ma apre nuovi scenari e che necessità indubbiamente di un nuovo e più chiaro rovvedimenti legislativo.

Da parte politica è stato confermato come con il via libera del Parlamento ad un emendamento presentato dal Pd  e che nella direzione evidenziata dal Tar Lazio,  si risponderebbe positivamente alle tante segnalazioni giunte dal mondo dell’artigiana.

Fonte Il Sole 24 ore.

Si ringrazia per la gentile segnalazione l’avvocato Salvatore Battaglia

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