Gli alberi non hanno mai bloccato il raddoppio. Notizie false

Di questi giorni la notizia che alcuni alberi bloccavano la realizzazione del raddoppio Ragusa-Catania. Una notizia trapelata proprio a ridosso della data entro la quale era stato trionfalmente e da più parti assicurato che ruspe e trattori avrebbero iniziato la loro opera di allargamento. Dopo qualche giorno dalla diffusione della notizia è finalmente giunta la lieta novella che tutto era stato risolto e che questo ennesimo inghippo burocratico, per quanto avesse fatto ancora una volta ritardare l’inizio dei lavori, in realtà era stato superato con buona pace degli attori di questo progetto, siano essi politici che privati ed istituzioni. In tutto ciò legambiente  Ragusa non ci sta e smentisce puntualmente  le motivazioni di ciò che definisce  “pretestuoso attacco al Piano paesaggistico di Ragusa” invitando a verificare l’iter progettuale. Per Legambiente  tanti parlano senza aver visto il progetto nè aver seguito l’iter progettuale e le sparano grosse, ovvero, e sarebbe ancora più grave, diffondono notizie non corrette ad arte. Legambiente confuta con un dettagliato storico cronoprogramma come sono andati i fatti. “L’idea dell’autostrada parte nel 2004 con un progetto preliminare dell’Anas che nel 2007 ottiene la valutazione d’impatto ambientale  positiva con prescrizioni. Nel 2008 viene aggiudicata la gara per l’individuazione del Promotore che deve costruirla. L’Anas chiede però delle modifiche al progetto preliminare che viene approvato definitivamente il 22 gennaio 2010  (delibera CIPE n. 3/2010) con 72 prescrizioni e 2 raccomandazioni tendenti a migliorare il progetto dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Tali prescrizioni dovranno essere recepite nel progetto definitivo. Dal 2010 al 2012 l’Anas cerca con bando i competitors del promotore come da normativa europea ma non li trova. Inizialmente due società si dimostrano interessate al progetto ma poi non presentano l’offerta.E’ solo nel 2012 che viene aggiudicata definitivamente la gara per la progettazione, costruzione e gestione al promotore ( Silec, Egis, Tecnis, Mec, Maltauro ). Due anni prima, nell’agosto 2010,  veniva  adottato il piano paesaggistico di Ragusa. E’ quindi evidente che il progetto definitivo dell’autostrada è  successivo sia  al piano paesaggistico adottato nel 2010  che a quello definitivamente  approvato lo scorso anno !Ad ulteriore dimostrazione ci sono i vari tavoli tecnici tra promotore ed enti locali (  comune di Licodia Eubea, comune di Chiaramonte Gulfi,  comune di Ragusa,  comune di Vizzini e provincia di Ragusa il 17 e 29 gennaio 2013 , e provincia di siracusa il 23 gennaio 2013 ) convocati per risolvere il problema degli  svincoli.A novembre 2014 viene sottoscritta la convenzione tra il Promotore e il soggetto concedente ma la concessione diventa efficace solo ad agosto 2016. Nel frattempo nel maggio dello stesso anno viene approvato definitivamente il piano paesaggistico di Ragusa. Primo atto della concessione  è il progetto definitivo che porta la data del gennaio 2017, otto mesi dopo l’approvazione definitiva del piano paesaggistico. Non solo le date ma anche i  documenti progettuali confermano quanto sopra citato. Dalla relazione generale del 2017 si evidenziano alcuni dati come la Fig 19 “studi preparatori per la localizzazione dello svincolo di Lentini” e la Fig. 17 “studi preparatori per la localizzazione dello svincolo di Vizzini Scalo” a conferma del fatto che due anni dopo l’approvazione del piano paesaggistico il progetto definitivo dell’autostrada ancora non esisteva e i progettisti, conoscendo tutti i vincoli esistenti,  avrebbero potuto adeguarsi allo stato di fatto normativo.Infatti,  il proponente (progettista) nelle relazione paesaggistica ammette a pag. 33 che nel lotto 1, quello incriminato, c’è un vincolo di tutela 3 (tutela assoluta) e ci sono aree boscate. Queste ultime erano già vincolate  prima dei piani paesaggistici perché nelle zone di tutela 3 del piano paesaggistico sono confluite tutte le aree già vincolate come le zone della legge Galasso e appunto le aree forestate perché invarianti del paesaggio. Le aree forestate incriminate c’erano addirittura già prima del progetto preliminare del 2004.”

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