Gioco d’azzardo, l’emergenza che corre in Sicilia: Monterosso Almo oltre il doppio della media

L’Italia nel 2025 ha speso nel gioco d’azzardo una cifra senza precedenti: 170 miliardi di euro, pari al 7,2% del Pil nazionale. Una cifra gigantesca che supera perfino le risorse stanziate per sanità e istruzione, e che fotografa un Paese sempre più intrappolato nelle dinamiche dell’azzardo. Il dato emerge dall’analisi dell’Unsic, diffusa durante la presentazione del libro “Skin Player” del dottor Massimo Persia, medico ed esperto di dipendenze.

Il peso dell’azzardo è cresciuto ovunque, ma la Sicilia si conferma una delle regioni italiane maggiormente esposte. Tra i territori più colpiti spicca Monterosso Almo, unico comune della provincia di Ragusa inserito negli elenchi di Federconsumatori dove gli indici di gioco online risultano almeno doppi rispetto alla media nazionale.

Sicilia sopra la media nazionale: spesa pro capite elevatissima e boom del gioco online

Secondo i dati analizzati, la Sicilia mostra livelli di gioco nettamente superiori alla media italiana. Nel solo 2024, la spesa pro capite per il gioco nelle sale fisiche ha raggiunto 2.260 euro, contro i 1.563 euro rilevati in media nel resto del Paese. Allo stesso tempo, l’isola registra 0,48 conti di gioco online per ogni residente, rispetto allo 0,34 nazionale, segnalando una diffusione massiccia del gioco digitale.

Un fenomeno che non riguarda soltanto i grandi centri urbani: si diffonde con forza nei piccoli comuni, dove la vulnerabilità sociale è maggiore e le possibilità di intercettare il disagio sono più complesse. La Sicilia paga anche in termini sociali ed economici: si stimano 140mila ludopatici e 220 milioni di euro annui di costi sociali.

Monterosso Almo, il borgo ibleo dove l’azzardo corre troppo veloce

Tra i territori maggiormente osservati figura Monterosso Almo, uno dei borghi più suggestivi degli Iblei. Nonostante la sua dimensione contenuta e la tradizionale coesione sociale, il comune si colloca tra quelli italiani con indici di gioco online più che doppi rispetto alla media nazionale.

Un dato che allarma perché evidenzia come l’azzardo digitale riesca a insinuarsi anche nelle comunità più piccole, alimentato da solitudine, accessibilità continua e dinamiche di anonimato che rendono il gioco online particolarmente pericoloso. Monterosso Almo diventa così un simbolo della fragilità delle aree interne, dove l’azzardo penetra senza rumore ma con effetti potenzialmente devastanti.

Un mercato che divora l’Italia: online a quota 100 miliardi, giochi fisici a 70 miliardi

Il sistema gioco nel suo complesso mostra un’espansione impressionante. Nel 2025 il comparto online ha raggiunto 100 miliardi di euro, dominato dalle scommesse sportive e dal gaming da casinò. Il gioco fisico, pur ridimensionato rispetto al decennio scorso, vale ancora 70 miliardi, con bar e tabaccherie che restano tra i luoghi più frequentati da chi tenta la fortuna.

Nonostante questi numeri colossali, allo Stato arriva solo una minima parte: 11,5 miliardi di euro. Il resto alimenta un settore che continua a crescere e che, in molti territori, diventa leva per infiltrazioni illegali e attività criminali. La Sicilia è infatti al terzo posto in Italia per sale da gioco confiscate, secondo il dossier Azzardomafie di Libera.

Persia: “1,5 milioni di italiani sono giocatori patologici. Ascoltare i giovani è la priorità”

«In Italia si contano circa 1,5 milioni di giocatori patologici, e il numero dei giovani coinvolti è in aumento costante», afferma il dottor Massimo Persia, una delle figure più autorevoli nel campo delle dipendenze.

Nel suo libro “Skin Player”, il medico ricostruisce i meccanismi neurobiologici dell’azzardo e mette in guardia dall’evoluzione del fenomeno: «Molti videogiochi utilizzano meccanismi tipici dell’azzardo. Non bisogna giudicare i ragazzi, ma ascoltarli e proporre alternative educative che li allontanino da modelli rischiosi e iperstimolanti».

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