Generazioni di pasticceri a confronto. Scicli e Castelbuono ed il “matrimonio dolciario che s’ha da fare”

Kermesse dolciaria a Scicli dove per la 13° edizione della Sagra della Testa di Turco si è fatto il classico salto di qualità. Una tre giorni che vede sul campo, da venerdì a domenica, i pasticceri di Castelbuono con Nicola e Mario Fiasconaro sul campo e di Scicli con un bel gruppo di pasticceri del posto che hanno storie di famiglia da raccontare. Al fianco i fratelli Di Pasquale di Ragusa, un tempo il ghota della dolceria iblea. Per la festa della Madonna delle Milizie sul campo non ci sono pasticceri comuni, ci sono alte firme della pasticceria siciliana esportata in tutto il mondo. Due comunità geograficamente diverse: Castelbuono sull’alto delle Madonie e Scicli sul mare Mediterraneo. Due comunità accomunate dal culto della gastronomia ed in particolare di quella dolciaria. A palazzo Spadaro presentata ieri pomeriggio la Sagra della Testa di Turco alla presenza delle amministrazioni comunali di Scicli e di Castelbuono.

LE PAROLE DI NICOLA FIASCONARO

Sentire dalla voce dello stesso Nicola Fiasconaro che lui e Paolo Massobbio trent’anni fa andavano a sbirciare nella pasticceria dei fratelli Di Pasquale per carpirne i segreti non ha potuto non fare che piacere. Quindi la pasticceria iblea era conosciuta già nel lontano passato.

“Speriamo di fare grandi cose – ha detto Nicola Fiasconaro – non c’è angolo di Sicilia che non ci siano tradizioni di dolci. Questa amicizia nata con la città di Scicli non si fermerà. Abbiamo idee che presto metteremo sul campo. Queste due realtà siciliane distanti geograficamente diventano vicine culturalmente”.

Per il sindaco Mario Marino è l’inizio di un percorso che guarda lontano, che non si ferma a questo solo evento. “La forza della nostra economia è la forza del tessuto imprenditoriale della nostra città – ha detto il primo cittadino – siamo pronti ad andare avanti puntando anche su un futuro dolciario capace di svolgere un suo ruolo oltre confine”.

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