Forte Libro Festival a Modica: tanti giornalisti nazionali si confrontano tra memoria e futuro

Una maratona letteraria di grandi autori ieri al Palacultura di Modica messa in programma da Forte Libro Festival che ha ancora una volta ha registrato grande interesse di pubblico e soprattutto di critica.
Roberto Alajmo che ha conversato con la giornalista Franca Antoci ha aperto la serie degli incontri davanti ad un pubblico delle grandi occasioni.
“L’Estate del ‘78” il titolo dell’ultima opera di un fortunato autore, giornalista e drammaturgo, già finalista del premio Strega e premio selezione Campiello, che ancora una volta ha dato un senso particolare al suo racconto. Sul filo della memoria di un’estate decisiva per la sua vita e per la sua stessa esistenza. Il distacco della madre dalla famiglia che risulta un arcano, rimasto aperto e in dissolto.
Un dramma di disagio domestico come forse se ne consumavano tanti, in quegli anni, nel chiuso segreto degli appartamenti della borghesia italiana. È un racconto di grande originalità letteraria, attraversato da una suspense che a tratti toglie il respiro, da un’emozione attenta a trasformarsi in pensiero e parola, da un umorismo necessario ed elegante.
Franca Antoci riesce, come in un’arte maieutica, a cogliere il senso intimo e profondo di un sentimento e di un’emozione che si sprigionano dalle pagine di un’opera destinata, come gli altri romanzi, ad un immancabile successo.
Di bellezza e di risorse del paesaggio italiano si è parlato subito dopo. Emilio Casalini, giornalista televisivo di Report premio Ilaria Alpi nel 2012 con un’inchiesta sul traffico internazionale dei rifiuti ha conversato con il giornalista Tino Iozzia su “Rifondata sulla bellezza”. Un’idea semplice e attuabile quella di poter far leva sui beni architettonici e paesaggistici italiani per creare nuovi posti di lavoro. Una premessa per una revisione costituzionale che possa mettere al centro i beni culturali italiani utili a determinare le condizioni per assicurare l’occupazione soprattutto quella giovanile.
Un viaggio nato dal desiderio di capire perché l’Italia non sfrutta le grandi possibilità che ha. Il turismo è la più sana, florida e sostenibile risorsa economica del mondo.
Il turismo è lo specchio per vedere l’Italia con occhi diversi. Anche quelli di chi ci viene a trovare, quegli stranieri stupiti dalla bellezza del nostro Paese ma annichiliti dall’incuria e dalla disorganizzazione che lo caratterizza. Un viaggio attraverso i racconti di Paesi lontani, per capire quanto poca sia la distanza tra noi e loro. Tante piccole inchieste, fatte per capire perché il sistema – Italia non funzioni come potrebbe. La narrazione di noi è lo strumento più importante che abbiamo per ritrovare la coscienza della nostra identità. Fondata sulla bellezza. Come sarebbe bello leggerlo anche nella Costituzione.
I temi della storia d’Italia degli ultimi quaranta anni, quella politica ed economica, illustrati, spiegati nel corso di una conversazione che il giornalista Marco Sammito ha fatto a Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e di Sole 24 Ore, sull’ultima opera “Poteri Forti ( o quasi).
Com’è cambiata l’Italia del boom economico e dalla crisi finanziaria che attanaglia i bilanci dello Stato, “Mani Pulite” e il ruolo della magistratura; l’abbattimento delle Torri Gemelli che ha cambiato la vita a chi vive nel pianeta, rapporti non sempre facili tra editori e giornalisti , la fake news e la post verità, come è cambiato il mestiere del giornalista negli anni della rete informatica, la querelle con Maria Elena Boschi e la sfida giudiziaria sinora solo annunciata sugli interessi diretti della Ministra su Banca Etruria, in cui il padre ricopriva la carica di vice presidente.
Il ricordo del Cardinale Carlo Maria Martini che ha condizionato la fede dello storico direttore del quotidiano milanese. Un libro molto atteso, oltre quarant’anni di storia del nostro paese e del mondo vissuti da uno speciale punto di osservazione. Scena e retroscena del potere in Italia, dalla finanza alla politica e alle imprese, dai media alla magistratura, con i ritratti dei protagonisti, il ricordo di tanti colleghi, episodi inediti, fatti e misfatti, incontri, segreti, battaglie condotte sempre a testa alta e personalmente: per la prima volta Ferruccio de Bortoli, un punto di riferimento assoluto nel giornalismo internazionale, racconta e si racconta. Con molte sorprese.
“Andare per i luoghi del ’68”, un viaggio negli anni della contestazione giovanile e di come da quel momento è cambiata l’Italia. Ne hanno parlato l’autore Tony Capuozzo, giornalista di lungo corso, già collaboratore di Lotta Continua, e poi ancora vice direttore di TG5, con lo storico Giancarlo Poidomani. Ogni luogo una storia, un volto, un’azione di una fase storica che si è liberata di falsi miti per conquistare la cultura di massa e un’agibilità sociale senza precedenti. II ’68 è stato moltissime cose immateriali: la musica, i poster, Bandiera Gialla alla radio, la scoperta dei «giovani» a livello planetario.
Ed è stato anche molte cose materiali: l’eskimo e le Clarks, le minigonne, gli stivaletti, il mangiadischi, il ciclostile e il megafono. Ha generato nuovi modi di fare politica tra autogestioni e assemblearismo.
Ma è stato anche luoghi, alcuni mitizzati: la Trieste di Basaglia, Venezia e Porto Marghera, Trento e Sociologia, Milano e la Zanzara, Firenze, con l’Isolotto e Barbiana, Torino e la Fiat, Pisa e la Normale, Roma e Valle Giulia, la Sicilia di Mauro Rostagno e di Danilo Dolci.
Intesa l’attività all’Isola dei Libri, in Piazza Matteotti, dove i quindici editori siciliani hanno potuto illustrare e presentare le opere date alle stampe alla presenza degli autori in una sala auditorium ricca di presenze e di interesse.
Nell’isola dei bambini continuano con successo i laboratori di lettura e di scrittura con i bambini che insieme alle maestre e ai genitori provano a conoscere il mondo dei colori, dei ritagli e delle fantasie di un mondo immaginario e ricco di fascino.

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