FEROCI ACCUSE DAL MOVIMENTO A SALVATORE DISTEFANO

In politica come anche nelle relazioni personali occorre sempre sentire entrambi le versioni. Si apprende all’improvviso dalla stampa di un esponente in qualità di segretario che viene espulso dal movimento del M.I.S.  che, in prima persona ho visto nascere essendo stata invitata per presentarlo alla stampa. Mi sono sentita in dovere di essere presente alla conferenza stampa di quel sabato pomeriggio di settembre perché conosco gli esponenti del movimento, tutti bravi ragazzi vittoriesi e non reputo sia giusto apprendere dai giornali che una persona (trascrivendo nome e cognome) venga espulsa a sua insaputa, senza essere in primis interpellata tanto meno avere la possibilità di replicare.

Ma questo è solo il mio punto di vista.

Segue, pertanto la replica e motivazione di Salvatore Di Stefano: “Faccio ufficialmente seguito alle dichiarazioni rese agli organi di informazione dal presidente del Movimento Indipendente Siciliano, significando quanto segue.
Il Sottoscritto ha appreso a mezzo stampa, da un articolo apparso sul quotidiano “La Sicilia”, edizione di Ragusa, del 10/10/2012, di essere stato espulso dal Movimento Indipendente Siciliano al quale ho aderito lo scorso settembre.
Invero, come in maniera informale la carica di segretario del Movimento mi era stata conferita, allo stesso modo ho ritenuto di comunicare al presidente del M.I.S., sempre informalmente in data 06/10/2012 ed in maniera del tutto riservata, la mia dimissione da ogni e qualsivoglia incarico all’interno del M.I.S..
Appare chiaro, dunque, il tentativo strumentale del Movimento di “fare il primo passo” giustificando una defezione di rilievo, quale è quella del segretario, delegittimando il Sottoscritto mediante una espulsione comunicata a mezzo stampa.
Le ragioni delle mie dimissioni sono infatti legate solo ed esclusivamente a questioni di carattere personale, che nulla hanno a che vedere con la vita politica del movimento.
Ciononostante il M.I.S. ha ritenuto di infangare il Sottoscritto con dichiarazioni al vetriolo, altamente lesive della mia dignità e onorabilità, accusandomi di avere trattenuto documenti importanti dei quali sconosco l’esistenza e tacciandomi di comportamenti discutibili.
Non intendo replicare in alcun modo alle gravi affermazioni rivolte allo scrivente ma sottolineare il maldestro tentativo di intaccare l’onestà e il profilo morale di un soggetto che, molto semplicemente, aveva deciso di abbandonare il Movimento e la politica più in generale.
Tutto ciò, naturalmente, è avvenuto prima che si diffondesse la notizia delle dimissioni del segretario, soggetto detentore della carica di maggior rilievo all’interno della struttura.
Lascio a voi ogni conclusione.
Tanto dovevo, al solo fine di far luce su quanto realmente accaduto ed allo scopo di tutelare la mia integrità morale”.

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