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E’ morto il Maestro Sergio Carrubba: la scuola, la musica e la cultura perdono una figura luminosa
20 Giu 2025 09:20
Ci ha lasciati stamattina il Maestro Sergio Carrubba. Da tempo combatteva contro un male incurabile e da qualche giorno era ricoverato in ospedale a Modica. Un intellettuale raffinato, un educatore appassionato, un artista autentico: Sergio Carrubba è stato tutto questo, e molto di più. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo non solo tra i banchi del “Galilei-Campailla”, ma nel cuore di un’intera comunità. La città si ferma, colpita da una notizia che ha il peso del silenzio improvviso: è venuto a mancare il professore Sergio Carrubba, dirigente scolastico, pianista, compositore, maestro d’anima e di pensiero. Un uomo che ha saputo coniugare la disciplina della scuola con la poesia della musica, incarnando con sobria eleganza l’ideale dell’“umanista moderno”.
Per quasi 18 anni, Carrubba ha guidato l’Istituto Superiore “Galilei-Campailla” di Modica, tracciando una linea educativa fatta di competenza, visione e cura. Ma la sua carriera è lunga più di quattro decenni, iniziata giovanissimo, quando appena diciottenne entrò per la prima volta in una classe. “Avevo 18 anni e mezzo – raccontava di sé – e già insegnavo. A 21 anni vinsi il concorso per la scuola media, a 23 quello per le superiori. A 45 diventai dirigente”.
Ma Sergio Carrubba non è stato solo un Preside: è stato un uomo di musica. Diplomato in Pianoforte al Conservatorio di Catania, in Musica corale e Direzione di coro a Palermo, con studi anche in composizione e direzione d’orchestra, ha accompagnato cantanti lirici, composto brani di repertorio classico, lirico e leggero, firmato musiche per il teatro e per il cinema. “La musica – diceva – è il linguaggio più alto delle emozioni. Comporre è donare agli altri ciò che si ha dentro, senza mediazioni.” Negli anni ha saputo trasformare la scuola in uno spazio vivo di cultura: memorabili le sue premiazioni degli studenti eccellenti, le collaborazioni artistiche, i momenti pubblici in cui l’Istituto diventava palcoscenico di crescita collettiva.
Come quando uno degli alunni, Ivan Di Rosa, venne premiato tra i 25 migliori studenti d’Italia al Quirinale: “Fu un momento che ci emozionò tutti, simbolo di una scuola che sa formare testa e cuore”. Chi ha lavorato con lui lo descrive come un “pater familias”, una guida solida ma empatica. “Non ho mai dimenticato il suo modo di insegnare, il suo modo di essere con noi” raccontavano spesso le sue ex allieve ed allievi, con occhi che brillavano di gratitudine. Appassionato e lucido, anche nella sua ultima intervista, Carrubba aveva lasciato un pensiero sul futuro della scuola: “Bisogna colmare il divario tra la realtà sociale e il metodo scolastico. I ragazzi imparano in modo diverso rispetto a un tempo. Servono nuove metodologie, nuova empatia”. Nel cuore, però, è rimasto sempre il compositore: “Entro Natale – annunciava – uscirà un mio CD di composizioni. Forse è questa la mia quinta vita: quella che emoziona gli altri con la musica”.
Il ricordo che resta. Oggi Modica piange un uomo che ha dato moltissimo, ma lo fa con la consapevolezza che ciò che ha seminato continuerà a germogliare nei giovani che ha formato, nelle aule che ha amato, nelle note che ha scritto. Alla sua famiglia, ai colleghi, agli studenti, giunga il più profondo cordoglio della redazione.
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