DUE MODICANI, UN RAGUSANO E TRE TUNISINI ACCUSATI DEI REATI DI FURTO E RICETTAZIONE

Le indagini coordinate dal procuratore Francesco Puleio e dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo hanno portato, in seguito alla richiesta avanzata al Giudice dell’udienza preliminare della Procura della Repubblica di Modica, al rinvio a giudizio di due ragusani, un modicano e tre tunisini accusati dei reati di furto e ricettazione.

Isabella Cannata, Claudio Verdelli, Orazio Caruso, Marouane Slouma, Arbia Sami e Jellabi Bilel i nomi dei sei indagati tutti di età compresa fra i 23 e i 27 anni escluso Caruso nato nel 1973 che nei mesi fra gennaio e aprile dello scorso anno si sono macchiati di diversi atti criminosi tra cui furto di cellulari, borse contenenti portafogli con all’interno carte di credito, documenti personali e denaro  prelevata da un’automobile a cui era stata rotto il finestrino con una pietra.

Jellabi, Verdelli e Caruso non si sono limitati a questo ma, in concorso tra di loro, dopo essersi introdotti all’interno di un’abitazione a Modica, rubavano gioielli, orologi, cronografi, un computer all’interno di una borsa e addirittura una custodia in plastica blu contenente una medaglia commemorativa in bronzo della Banca Agricola Popolare di Ragusa rilasciata in occasione del centenario della banca stessa.

Il 23 marzo 2012 Jellabi avrebbe poi  rubato da una Fiat Panda un borsello contenente denaro,  la patente di guida del proprietario dell’automobile e una tessera Postamat con relativo codice Pin utilizzata poi per prelevare indebitamente 600 euro.Il giovane recidivo, in concorso con altre tre persone rimaste ignote, avrebbe poi fatto da “palo” a due di queste per tentare un furto in un’abitazione non andato in porto per il sopraggiungere della parte offesa.

E ancora, i tre tunisini sopra citati erano stati trovati dalla Polizia in possesso di una carta di credito rilasciata dalla M.P.S. Agenzia di Pozzallo, intestata ad A.A. e tramite questa avrebbero effettuato presso il distributore di carburante ex Erg di Modica, due operazioni di acquisto di carburante da 50 euro ciascuna su una Peugeot 106 da loro utilizzata. Jellabi imperterrito si sarebbe poi introdotto in una casa dove avrebbe rubato un borsello con pochi euro al suo interno insieme a documenti vari. Il 13 aprile 2012 la lunga serie di reati si arricchisce con un furto di  una fotocamera digitale rubata da un’autovettura sostata. Infine è accusato dell’impossessamento indebito di un marsupio contenente due telefoni cellulari  un navigatore satellitare, di proprietà di un modicano che aveva lasciato le proprie cose all’interno della sua auto parcheggiata nei pressi di una Chiesa di Modica.

Per i sei è stato disposto il rinvio a giudizio.

 

 

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