“DUE FACCE BRUTALMENTE DISTINTE PER GLI IMPIANTI SPORTIVI DI RAGUSA”

Francesco Schininà del partito Sinistra Ecologia e Libertà fa il punto sulla situazione dei campi da gioco della città di Ragusa. “La situazione degli impianti sportivi a Ragusa ha due facce brutalmente distinte: quella sorridente e luccicante del mondo del calcio, santificato da ben 3 strutture (Aldo Campo, Enal, Colajanni ) di cui due frutto di recenti e cospicui investimenti che hanno visto la realizzazione del manto erboso in sintetico. L’altra faccia è quella infangata e povera del mondo del Rugby, “sedotto e abbandonato” dall’amministrazione comunale che, prima realizza un campo ad uso e consumo di questa disciplina, per poi “strapparglielo” dopo solo un anno a causa di una manutenzione (in teoria di routine) dissennata che invece di ripristinare il manto erboso ha portato alla totale inagibilità del campo stesso. Ci viene da sorridere quando leggiamo le dichiarazioni di Barone che definisce inutile e immotivata la recente protesta dei rugbisti di Padua e Audax; e le nostre sono risate amare, le stesse risate amare di tutta quella gente ( genitori, tecnici, appassionati ) che porta avanti da anni questo movimento con immensi sacrifici umani ed economici, consci del determinante servizio educativo che il rugby ragusano rende alla propria città, formando e preparando ogni anno centinaia di ragazzi non  solo alle sfide del campo ma soprattutto alla sfida della vita. L’amministrazione comunale si conferma per l’ennesima volta latitante, mortificando una disciplina che da qualche anno è diventato il traino sportivo della città vantando un numero di tesserati superiore alle 500 unità e altrettante famiglie che si schierano in prima linea (con sacrifici enormi) per la crescita dei propri ragazzi; è palese quanto questa amministrazione sia interessata allo Sport nella sua accezione più nobile: lo Sport  dovrebbe essere un servizio per tutti i cittadini, momento di formazione e crescita per i giovani, fattore di integrazione e socializzazione per l’intera cittadinanza. Dunque, è lecito domandarsi, si può  tenere fuori lo sport quando parliamo di tutela e promozione della famiglia? Noi crediamo che ogni ragazzo debba avere la possibilità di fare sport o come attività ludica o a livello agonistico e l’amministrazione comunale ha il dovere di assurgere al suo ruolo di promozione e tutela dello sport cittadino che, per chi lo avesse dimenticato, non si limita solo al tanto osannato calcio”. 

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