DPCM, la parola passa alle Regioni: dal 21 dicembre al 6 gennaio blocco degli spostamenti

Prosegue dopo la riunione del Consiglio dei ministri il lavoro sulla bozza del dpcm con le misure che saranno in vigore dal 4 dicembre.

L’impianto sarebbe nella sostanza confermato, rispetto a quanto illustrato dal ministro Roberto Speranza in Parlamento, ma nel dettaglio delle misure si starebbe rivedendo la bozza. In nottata il testo è stato inviato ai presidenti di Regione, perché facciano le loro valutazioni, in vista di un nuovo confronto con il governo prima della firma.

Natale e Capodanno “blindati” dentro i confini comunali e, dal 21 dicembre al 6 gennaio, blocco degli spostamenti tra le Regioni e divieto di raggiungere le seconde case. Il decreto legge Covid conferma la stretta del governo sulle festività, per fare scudo a una possibile terza ondata. Dopo una animata discussione si decide di confermare, con il prossimo dpcm lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbero tornare in classe tutti gli studenti.

 

E’ confermato il sistema in tre fasce. Con coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. Poi nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: anzi, i blocchi cresceranno, le misure si faranno ovunque più rigide. Il nuovo decreto, di due soli articoli, serve a dare “copertura” proprio alla stretta natalizia.

Dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione. E’ proprio sull’interpretazione di queste eccezioni – in particolare le “situazioni di necessità” – che si dibatterà ancora nelle prossime ore con le Regioni.

Ma con le Regioni, si preannuncia uno scontro durissimo.

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