È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
DOMENICA NEI LOCALI PARROCCHIALI DELLA CHIESA SAN PIO X DI VIALE EUROPA L’INIZIATIVA DENOMINATA “INCONTRARSI, CONDIVIDERE, GUARIRSI”
16 Mar 2017 06:07
“Quando si fa l’esperienza della scomparsa di una persona cara è come se qualcosa si fosse rotto dentro di noi. Per risanare la ferita occorre molta disponibilità umana e spirituale al fine di elaborare positivamente il cordoglio. Un ruolo molto importante occupa in questo la comunità. La perdita di una persona cara, presto o tardi, tocca la vita di ognuno e nessuno è vaccinato umanamente e spiritualmente contro la sofferenza. Il dolore che si prova dinanzi alla morte di una persona cara è il prezzo che si paga per il proprio amore. Amare qualcuno significa accettare che, lentamente o improvvisamente, giungerà il momento del distacco”. A sottolinearlo è don Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa che introduce in questi termini un significativo appuntamento denominato “Incontrarsi, condividere, guarirsi. Insieme per chi soffre il dolore della perdita di un figlio” in programma domenica 19 marzo per tutta la giornata nei locali parrocchiali della chiesa San Pio X di viale Europa a Ragusa. Si registrerà, per l’occasione, l’eccezionale presenza di padre Arnaldo Pangrazzi, professore di Teologia pastorale sanitaria e supervisore del Clinical pastoral training al “Camillianum” di Roma. Per nove anni, padrea Pangrazzi ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Aipas e per tre anni del Movimento europeo di “Pastoral care and counselling”. E’, inoltre, autore di diversi libri su tematiche riguardanti la pastorale della salute, l’accompagnamento dei morenti e l’elaborazione del lutto. “Quando avviene la perdita di un figlio o di una figlia o per una malattia grave o improvvisamente per un incidente, un suicidio e non c’è tempo per dirsi addio, rimane il vuoto di una presenza – prosegue don Occhipinti – talvolta il rimorso per cose dette o non dette, fatte o non fatte. Con la loro dipartita muore qualcosa di sé e la vita non è più la stessa. Talvolta il ritorno alla propria casa acutizza il senso di vuoto e di nostalgia che si prova per l’assenza di volti, gesti o parole cui quella dimora ci aveva abituati. Guarire il cuore ferito richiede pazienza con se stessi, l’uso costruttivo del tempo e l’attivazione delle risorse umane e spirituali per elaborare positivamente il cordoglio”. Domenica, dalle 9,30 alle 11, padre Pangrazzi parlerà, innanzitutto, di “Mappe di dolore, percorsi di guarigione”. Dalle 11 alle 13 ci sarà la condivisione in gruppi. Dopo il pranzo, dalle 13 alle 14,30, padre Pangrazzi chiarirà come “Il dolore non è per sempre” e come “Ricostruire la speranza”. Quindi, dalle 16 alle 17,45 nuova condivisione in gruppi mentre alle 18 ci sarà la celebrazione della santa messa. Lo staff organizzativo dell’iniziativa, oltre che da don Giorgio Occhipinti, è formato da don Gianni Mezzasalma, assistente spirituale, Agata Pisana, assistente psicologico, Giuseppe e Giusy Leggio (coppia-guida), Franco e Silvia Trigona (coppia-guida) e Paolo e Rosa Maria Criscione (coppia-guida).
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