DISSESTO FINANZIARIO A COMISO

La pubblicità è l’anima del commercio. La propaganda in politica pure! Certo gli attuali amministratori hanno ereditato una situazione disastrosa, almeno alcuni. Ci chiediamo: ma i bilanci sconquassati delle famiglie di Comiso che hanno pagato e che pagano tuttora con le loro tasse i disastri gestionali e finanziari dell’Ente Comune, quando saranno riequilibrati? Mai e poi mai.

Un Ente in dissesto ha il dovere di cercare in tutti i modi possibili di risanare i debiti perpetrati negli anni ma ci sembra poco opportuno e deontologicamente e moralmente inopportuno innalzare i calici e brindare per un risultato che vede spalmare i debiti pregressi, come di una conquista dell’eldorado. La gente ha la memoria corta o forse è talmente stanca e delusa dalla classe politica che oramai non fa più caso al perché o al come un Ente si possa ridurre in regime di dissesto e soprattutto a chi addebitare la responsabilità di tale dissesto. Presto detto, i cittadini stanno pagando una situazione di addebitamento e sconquassamento politico finanziario per responsabilità che hanno nomi e cognomi, che hanno amministrato negli ultimi quindici anni e che si trovano a essere direttamente e indirettamente nell’attuale amministrazione e che ora gioiscono per un risultato che vede riparare in minima parte i danni di cui loro stessi sono stato artefici, almeno in parte.

Vediamo inoltre un’opposizione che plaude timidamente a tale risultato e che li ha visti artefice della formalizzazione del dissesto stesso. Nel contempo i nostri deputati regionali Digiacomo e Assenza nel capoluogo siciliano guardano dall’alto l’addivenire della cosa pubblica con distacco serafico come se loro stessi fossero avulsi tra tutto questo e darsi una pacca sulla spalla vicendevolmente come a dire “ce la siamo cavata”, magari a brindare con una gassosa e mangiando un panino, visto il regime di austerity. Sarebbe il caso che dessero anche e soprattutto loro l’input per rivedere e correggere quell’amministrare che dovrebbe cogliere il senso del BENE COMUNE, parola che per molti ha un significato non degno di considerazione.

Caro sindaco, vicesindaco, assessori e consiglieri, questo deve essere solo l’inizio di un’inversione di tendenza nell’amministrare la nostra città, che la vede sempre più riversa nel dissesto, non solo economico, ma soprattutto culturale e sociale.I fatti tristemente accaduti nell’ultimo periodo ne sono la testimonianza, fatti di cruda violenza criminalità spicciola, e sfruttamento del suolo per usi e consumi illeciti, vedono le fumarole di contrada Porrazzito.Sinistra Ecologia Libertà di Comiso, si augura che la Comiso della Città della Pace, d’illustri nomi che vanno da Biagio Pelligra, a Gesualdo Bufalino e Salvatore Fiume, la città del Settembre Casmeneo che ha dato lustro oltre la nostra provincia per la qualità culturale e il tanto voluto aeroporto pio La torre, possa ritornare a essere tale e in questo la nostra disponibilità e sensibilità è a completa disposizione non solo dell’amministrazione ma e soprattutto dei cittadini tutti.

 

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