DISABILI COMPLETAMENTE ABBANDONATI E DIMENTICATI

Viva l’Italia… direbbe una celebre canzone ma da questo punto di vista non si è assolutamente fieri di esserlo anzi mi chiedo se continuerò ad esserne orgogliosa visto che ha avuto il “coraggio” o “vigliaccheria” se non incoscienza, di tagliare i fondi alla disabilità creando i problemi alle famiglie che sostengono un incombente peso economico e fisico nel ricoprire il quotidiano ruolo dell’assistenza.

Dati allarmanti rilevati dalle ultimissime fonti e denuncie del Censis sull’assistenza alla disabilità: “ la disabilità è ancora una questione invisibile nell’agenda istituzionale, mentre i problemi gravano drammaticamente sulle famiglie, spesso lasciate sole nei compiti di cura.  L’assistenza rimane nella grande maggioranza dei casi un onere esclusivo della famiglia”.  La  realtà italiana conta una condizione di 2 milioni e 800 mila di persone non autosufficienti esclusivamente assistiti dai familiari a causa del taglio sui fondi ai disabili da parte del nostro governo. Cifra che fa riferimento anche alle 190.134 persone residenti nei presidi socio-sanitari.

Dati del Sole 24 ore rivelano che l’Italia rispetto al Pil spende molto più della media europea a 15 per le pensioni (e precisamente 16,1%  contro l’11,7%), ma decisamente meno per la disabilità: 1,6% contro 2,1%. Assurdo. Un quarto di meno.

La pagina di La disabilità in cifre dell’Istat dice che i disa

Sconcertanti i dati dal 2008 al 2013 che riscontrano il precipitare del Fondo per le politiche sociali del governo Berlusconi da 929,3 milioni di euro a 44,6. Quello per la non autosufficienza da 300 a 0!

Voglio scagliare una lancia a favore dello stato in merito alla lotta alla falsa disabilità nel riconoscere i furbi della triste situazione ma è come se questa lancia andasse a colpire anche e soprattutto i costi dei veri disabili colpevoli di essere meno fortunati di altri.

Come si fa a dimenticare  queste persone? Lo stato li ha condannati a un calvario: minuto per minuto di sofferenze, di agonie eppure se ne parla sempre per non abbandonare almeno, noi come mezzo di informazione queste famiglie che di colpo si sono viste togliere dei servizi di assistenza fondamentali, che per molti rappresentava l’unica occasione per rendere la vita al disabile più accettabile e invece no. È mai possibile che di questi servizi ne potranno usufruire solo chi è in grado di permetterselo? E a questo punto cosa accadrà? I familiari sfiniti e abbandonati a se stessi, incominceranno a chiedere il ricovero del congiunto non autosufficiente, condannandolo a una vita di segregazione come se dovesse espiare chissà quale colpa in una struttura per degenza implicando più costi al paese.

Le famiglie dignitosamente non chiedono mai soldi, contributi pur sostenendo quotidianamente spese insopportabili, chiedono solo collaborazione.

Perché lo Stato non si pone questo problema?

Non è possibile scaricare ulteriori responsabilità, angosce e spese su queste famiglie.

 

 

 

 

 

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