DIMENTICATA MARINA DI RAGUSA E IL SUO CAMPO SPORTIVO

Secondo il Consigliere Comunale Angelo La Porta,  “Marina di Ragusa è stata dimenticata dall’Amministrazione comunale e dalla maggioranza del Consiglio nella redazione e approvazione del Bilancio di previsione 2013”.

“Al di là di tutte le considerazioni che abbiamo potuto fare sullo strumento finanziario, giudicato carente per la risoluzione di problemi  emergenti della collettività, dobbiamo constatare che la frazione di Marina, per l’Amministrazione comunale e per i grillini, è come se non esistesse.

Non solo l’Amministrazione aveva assunto l’impegno, poi disatteso, con l’associazione sportiva locale, per la messa in sicurezza del campo sportivo della frazione rivierasca, ma addirittura la maggioranza ha bocciato l’emendamento sulla questione che il sottoscritto aveva presentato, prendendo atto della inspiegabile marcia indietro dell’esecutivo.

Una messa in sicurezza pari a circa 110mila euro, somme immediatamente disponibili, che, a fronte di un bilancio di oltre 132 milioni di euro, non mi pare spostasse alcunché.

E invece, a conferma del disinteresse di cui dicevo prima, l’emendamento è stato bocciato.

In più, nel corso di questo estenuante dibattito, abbiamo dovuto prendere atto delle continue giravolte del rappresentante del Movimento Città, il consigliere Carmelo Ialacqua, che prima fa intendere di non essere stato informato preventivamente dall’Amministrazione comunale sui contenuti dello strumento di programmazione, nonostante la sua vicinanza politica alla stessa, e poi, comunque, si allinea all’insegna del “non capisco, ma mi adeguo”.

E’ lo stesso Ialacqua che, a fronte della situazione drammatica che stanno vivendo le nostre famiglie, i nostri giovani, ha presentato un emendamento, rispettabilissimo per carità, ma, riteniamo, assolutamente fuori contesto, per la creazione di un corso destinato a permettere l’accesso dei “nonni” al web.

Mi chiedo se erano queste le priorità della nostra città.

Ad ogni modo la bocciatura su questo bilancio è totale e complessiva. Non è possibile avere a che fare con uno strumento finanziario in cui non sono state prese minimamente in considerazione le esigenze, sempre più crescenti, delle fasce deboli. E tutto ciò a fronte di un aumento indiscriminato delle tasse pari a complessivi otto milioni di euro. Uno strumento che qualsiasi buon ragioniere sarebbe riuscito a mettere a punto. Un bilancio di previsione che non ha alcun indirizzo di carattere politico ma è servito soltanto a chiudere i conti. Peggio di così…”

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