DICHIARAZIONE CONSIGLIERE MAURIZIO STEVANATO

“Anche ieri, dunque nel corso della seduta di martedi pomeriggio, si è registrato ciò che era prevedibile, come ho avuto modo di argomentare nell’intervento compiuto”.

E’ l’incipit della nota a firma del consigliere del Movimento Cinque Stelle Maurizio Stevanato.

“In calendario da discutere c’era una sfilza di ordini del giorno, alcuni dei quali riportavano la data dello scorso aprile e dello scorso maggio, e dunque nei fatti con tematiche anche superate dagli eventi. Su cui però, i consiglieri proponenti hanno inteso ugualmente parlare, senza ritenere congruo, invece, l’azione di ritirarli come, invece, è stato fatto in altri casi sempre nella seduta di ieri. Ci rendiamo conto che anche questo è rispetto di democrazia e di poter esprimere legittime posizioni, ma se andiamo a guardare meglio di cosa si è parlato nella seduta consiliare di martedi pomeriggio, ci rendiamo conto che ha rasentato il nulla. Siamo stati a guardare – come ho avuto modo di sottolineare – i tanti interventi da parte dei consiglieri di opposizione che hanno argomentato, dibattuto, dato voce praticamente a ciò che era stato già superato. Comprendo che ciascuno si ritagli il proprio spazio di visibilità, ma alcune volte tutto diventa eccessivo, e semmai colpa ci sia non è certo da imputare ai consiglieri di opposizione che compiono ciò che il regolamento consente loro. La responsabilità reale è che dobbiamo per forza accelerare le modifiche al regolamento consiliare. Ciò consentirà, oltre a tanti cambiamenti sostanziali in termini organizzativi e di rappresentatività, soprattutto la possibilità di evitare ciò che diventa inutile, dispendioso e per nulla produttivo. Mi chiedo, che senso abbia avuto nella seduta di martedi pomeriggio appunto, discutere di ordini del giorno di quasi un anno fa, peraltro non proprio attuali, ma soprattutto superati? Eppure lo si è fatto, perché il regolamento che abbiamo lo concede. Chiedo dunque, così come ha già compiuto la conferenza dei capigruppo, di procedere a stilare sin da subito un cronoprogramma per discutere di modifiche al regolamento, in modo da giungere in aula con un accordo di massima che consenta di procedere senza intoppi per il bene della città e per rendere più responsabili gli apparati del consiglio comunale e il consiglio comunale stesso”.

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