DENARO E D’ASTA MATTATORI IN PIAZZA FONTE DIANA

Nutrita partecipazione alla seconda serata della Festa Democratica di Comiso che ha ospitato un confronto fra due dei candidati a segretario provinciale del Partito Democratico.

Piacevolmente e professionalmente condotto dalla giornalista Valentina Frasca, il dibattito ha visto confrontarsi solo Giovanni Denaro e Mario D’Asta, dal momento che Giuseppe Calabrese, per come ha riferito Gigi Bellassai, ha ritenuto di non partecipare all’incontro.

In apertura è stato il segretario uscente, on.le Zago, a tracciare una sorta di bilancio dei tre  anni passati, prima di passare il testimone.

Zago ha voluto dare un riconoscimento a dichiarazioni di Mario D’Asta che ha fatto ammenda, a nome del partito, dell’incapacità di portare all’esterno quanto è stato elaborato all’interno dello stesso, con la grave colpa di aver subito eccessivamente le polemiche interne.

E di questo aspetto della vita del partito, delle vicissitudini delle varie realtà locali e di Ragusa in particolare, il segretario uscente ne ha fatto un dramma, a tratti anche esagerato, ritenendo il proprio operato pesantemente condizionato dalla vicende del capoluogo. Ha usato parole fin troppo chiare, per i fatti che avrebbero limitato e bloccato l’azione politica, determinanti per i risultati elettorali nella città capoluogo, senza i quali oggi si racconterebbe una situazione diversa.

Conoscendo le doti politiche e umane dell’on.le Zago, uno dei pochi veri ‘signori’ della politica, non ci sentiamo di commentare questa sua posizione, ma non ci si può esimere dal chiedersi come, di fronte ad una situazione talmente grave e condizionante, la classe dirigente del partito non sia riuscita a mettere ordine per delle beghe interne che avevano finito per assumere i toni della farsa, con grave nocumento della immagine del partito.

Né si comprende come, aprendo le porte ad una fase nuova, diversa, che servirà per andare oltre, Zago abbia potuto ancora prendere in considerazione l’ipotesi di una sintesi per una candidatura unica.

C’è stato quindi il breve intervento di Riccardo Saimi, componente della segreteria provinciale che ha voluto porre delle domande ai candidati, su come far emergere il lavoro del partito, che in molte realtà è di indubbia valenza politica e sociale, e a Giovanni Denaro in particolare, per conoscere il suo candidato di riferimento alla segreteria nazionale.

Rendendo estremamente dinamico il confronto, la moderatrice ha subito dato la parola ai due candidati:

Mario D’Asta ha ritenuto indispensabile un confronto sui temi piuttosto che riferimenti alle tessere di partito, ma ha tenuto a fissare l’attenzione, maggiormente, sull’appello alla sintesi per arrivare ad una candidatura unitaria che servirebbe a far uscire il partito dalle nebbie di una politica fin qui rivolta alle diatribe interne più che al bene comune. La cosa che lo preoccupa maggiormente è avvertire che i vertici del partito sono poco sensibili verso questa che lui giudica una necessità importante.

Pe quanto riguarda l’area di appartenenza, il candidato di riferimento, Denaro ha mostrato di voler restare aderente alla tesi di quanti vogliono i confronti territoriali al di sopra delle aree di riferimento.

Indispensabile poi uscire dalla stanze e svestirsi dell’antipolitica che i democratici sembrano avere cucita addosso, andando fra la gente e superando le discussioni.

Anche il successivo intervento di GianLuca Peluso, dei giovani EcoDem, ha fissato l’attenzione e le domande sulla terapia per la disaffezione alla politica, elemento discriminante per l’azione politica di base.

Mario D’Asta ribadisce e richiama il principio renziano secondo cui o il PD cambia oppure non vince e perde l’Italia. Le vocazioni territoriali devono essere poste al centro dell’azione politica, occorre localmente sfidare il futuro su temi essenziali, università, turismo, agricoltura, piccole e medie imprese, la rottamazione, tanto auspicata e criticata, non è anagrafica ma deve essere culturale.

L’aeroporto deve connettere le vocazioni territoriali e deve, per questo, coinvolgere i sindaci, non della provincia ma di tutta ‘area del sud-est, i parlamentari devono venire abitualmente al partito per ascoltare le istanze della base e della gente.

Giovani Denaro suggerisce un antidoto alla disaffezione, identificandolo nella non indispensabile ricerca d alleanze, di cui Comiso e Santa Croce Camerina sono esempi virtuosi di una strategia politica che ha dato eccellenti risultati. Occorre fare tesoro di esperienze come quella di Comiso, dove la forza espressa da un gruppo di giovani è costituita da esperienza dei meno giovani e innovazione delle forze nuove. Prioritario per Denaro uscire dalle stanze di partito e andare fra la gente.

In due occasioni ha strappato applausi convinti al qualificato pubblico, quando ha criticato lo scostamento che si è avuto, nel temo, dai sindacati che a loro volta devono mantenersi nell’alveo naturale del ruolo loro assegnato, e quando ha detto che i problemi per la politica devono essere quelli della gente e non le incomprensioni personali.

Temi finali del confronto, posti dalla moderatrice, l’aeroporto e le infrastrutture mancanti e i temi ambientali, MUOS, trivellazioni e discariche, che i giovani candidati, in qualche caso, hanno dribblato con inaspettata maestria, non buttandosi su terreni scivolosi.

Mario D’Asta ha posto il quesito sulle indecifrabili decisioni di Crocetta sul MUOS e ha rivendicato la legittimità del partito di chiedere assessorati per i politici e non per i tecnici, ritenendo essenziale stare all’interno dei processi di cambiamento.

Riferendosi ai fatti della sua città, relativi al blocco delle costruzioni su verde agricolo, ha pronunciato un no deciso nei confronti dell’ambientalismo ideologico.

Giovanni Denaro ha infine posto l’accento su quella che considera la sfida primaria per il futuro, drenare i benefici derivanti dalle infrastruttura che hanno reso, nel passato, Ragusa, un isola nell’isola, riferendosi all’aeroporto, che si e riusciti a riconvertire da una base Nato, all’auto porto di Vittoria, che può essere considerato un successo del PD di Vittoria, ai porti di Pozzallo e di Marina di Ragusa che possono costituire potenziali volani di sviluppo territoriale.

L’incontro è stato chiuso con la consegna ai due candidati, da parte del segretario uscente, di una elegante targa a ricordo della serata, che raffigurava l’immagine della Festa Democratica 2013 di Comiso.

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