DECURTARE SOMME DALLA LEGGE SU IBLA: UN GRAVE DANNO ALLA CITTÀ

Nobilissimo l’intento di reperire fondi per consentire ai disabili di esercitare il diritto allo studio. Ma non decurtando la somma stanziata per la ex-legge 61/81, una legge tanto preziosa per Ragusa, quanto fragile, perché invisa a tutti gli altri comuni e ai loro rappresentanti politici, nonché ai deputati regionali non ragusani e perciò sempre a rischio di totale cancellazione. Non è neanche più una legge in vigore, quindi non è certo il rifinanziamento, se non c’è chi si intesta una lotta politica con abilità e fatica per ottenerlo. Ebbene, cosa fa il Sindaco di Ragusa, che dovrebbe per primo difenderla? Concorda tramite il suo collega di partito, Cancelleri, di Caltanissetta e non di Ragusa, che si possono cedere ben 500.000 euro per rimpinguare i fondi che la Regione destina alle Province. Questo equivale ad affermare che la 61/81 non è poi così utile, che le somme stanziate sono in eccesso, che, quindi, hanno ragione i detrattori che ogni anno quando a Palermo viene discussa la finanziaria, tentano di evitarne il rifinanziamento. Il Sindaco Piccitto ha offerto un precedente, che potrà permettere altre proposte simili: quando si cercheranno fondi per fare altro, si potrà continuare ad attingere a quel privilegio inutile che è la legge su Ibla.

Ma la 61/81 non è un privilegio, è la lungimirante legge che ha tutelato in tutti questi anni un patrimonio architettonico, storico, artistico e urbanistico così pregevole, da aver meritato il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità. Se Ragusa è divenuta una città turistica, se i suoi scenari incantano attraverso il teleschermo, grazie alla serie di Montalbano, se Ibla non si è svuotata di abitanti, è perché ha visto restaurati i suoi monumenti, riqualificate le sue vie e piazze, dove tante attività hanno trovato sede: hotel, bed and breakfast, pub, bar, ristoranti, negozi. Quanti posti di lavoro sono così stati creati? Quanti ne potranno ancora nascere, ora che l’aeroporto di Comiso incrementerà l’afflusso turistico? Per lo sviluppo economico legato al turismo e per la cultura la legge 61/81 è stata determinante. Ma potrebbe non esserlo più dal prossimo anno, ora che il Sindaco Piccitto ha aperto un pericoloso varco.

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