DDL PER LE AREE METROPOLITANE

Giunge all’Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge approvato dalla Giunta Crocetta per le aree metropolitane. E’ il primo passo, dopo l’abolizione delle Province, verso la costituzione dei Liberi Consorzi di Comuni. Nella mattinata di oggi, venerdì 13 settembre, nel corso di una conferenza stampa, sono stati accennati dall’Assessore Valenti le linee principale del ddl: non si è potuto entrare nei particolari in quanto l’incontro è stato dedicato a tutti gli argomenti affrontati nella serata precedente dalla Giunta, ma soprattutto i giornalisti erano maggiormente interessati alle vicende che riguardano l’annunciato rimpasto assessoriale.  

Stando alle ultime battute del Presidente Crocetta, Stancheris, Scilabra e Bianchi sarebbero inamovibili, i deputati che vanno a fare l’assessore dovrebbero dimettersi dal parlamento siciliano, nelle ultime ore ci sarebbero nuove fibrillazioni dovute alle dichiarazioni del nuovo segretario UDC Pistorio, ex braccio destro di Lombardo nell’ MPA, ritornato alla casa madre, che non vedrebbe di buon occhio l’ingresso in Giunta di uomini di Articolo 4, il Movimento di Lino Leanza, che sarebbe costituito, secondo Pistorio, dai traditori dell’UDC.

In questo clima di tensioni, in cui spopolano le più diverse ipotesi di ingresso in Giunta, anche il nostro onorevole Nello Di Pasquale è inserito, dalla stampa regionale, segnatamente quella palermitana, come possibile scelta del Megafono per il rimpasto che batte alle porte, il discorso Consorzi è quasi passato in seconda linea.

Nella seduta di giunta è stato deliberato, fra gli altri provvedimenti, l’acquisto, da parte della Regione, delle quote dell’aeroporto di Trapani Birgi appartenenti alla Provincia Regionale,  è stato dato il via libera alla fase operativa per il “Patto dei Sindaci” per le energie rinnovabili, un piano che porterà oltre 5 miliardi di investimento e, a regime, occupazione stabile di per più di 20mila persone, è stato deciso lo sblocco di 110 milioni di euro per l’azzeramento del disavanzo in sanità, dopo il nulla osta della Corte dei Conti, inoltre, sono state sbloccate le due graduatorie inerenti il finanziamento delle infrastrutture e dei servizi nelle aree di sviluppo industriale per un importo di 119 milioni.

Il provvedimento più atteso era del ddl sulle aree metropolitane che prevede l’istituzione delle tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, come insieme di municipi metropolitani.

I comuni non vengono cancellati ma trasformati in municipi metropolitani, Sindaci e consigli continueranno ad esistere anche se in modo differente: i primi cittadini diventeranno infatti “presidenti di municipalità” e agiranno su delega della Città Metropolitana di appartenenza, mentre i consigli comunali verranno ridotti a mini assemblee con un numero variabile da 5 a 7 componenti a seconda del numero di abitanti.

Le città metropolitane, oltre alle attuali competenze dei Comuni, si occuperanno anche di settori oggi di competenza della Regione, come gestione dei rifiuti, beni culturali, fondi europei ed edilizia popolare.

Il provvedimento della Giunta che ci interessa più da vicino è la deliberata aggregazione per i comuni di Mazzarrone e Licodia Eubea al consorzio di Ragusa. I vigneti e i frutteti di altissima qualità presenti su questi territori, saranno irrigati dal Consorzio di Bonifica di Ragusa.

I consorzi, successivo passo di questa riforma che comincia a prendere un suo profilo ben definito, dovrebbero valorizzare le autonomie e incentivare la cooperazione, le sinergie, la gestione comune dei servizi con l’obiettivo di spendere meno ed ottener una maggiore efficienza nei servizi e nella organizzazione burocratica.

Da quello che si è potuto percepire, ma è solamente una impressione, non c’è nulla di scartato, i profili territoriali attuali dovrebbero restare inalterati nelle linee generali, in pratica liberi consorzi dovrebbero sovrapporsi alle province e i capoluoghi sarebbero la sede dei Consorzi.

Ciò è dovuto, forse, all’attenzione posta in essere su una problematica che potrebbe suscitare non pochi problemi, anche in aula per l’approvazione del ddl.

Mentre le arre metropolitane sono state generalmente accettate e accolte senza traumi, i consorzi, meglio dire eventuali stravolgimenti degli assetti attuali, provocherebbero rimescolamento di interessi ed equilibri politici difficili da gestire uniti alle lotte di campanile.

Ma la partita è tutta ancora da giocare, e incideranno i tempi di attuazione della riforma delle aree metropolitane: a seguire inizierà il duro scontro fra le varie rappresentanze politiche locali. E non è detto che non si assista a più di una sorpresa, generata dal clima, non certo idilliaco, che si riscontra fra Governo e Assemblea Parlamentare.

Come si ricorderà Ragusa dovrebbe, naturalmente, rivestire il ruolo guida del Consorzio che andrebbe a sovrapporsi alla vecchia Provincia Regionale: la decisione del Governo di annettere, già da ora, Mazzarrone e Licodia Eubea, depone a favore di questa ipotesi. Esistono, comunque, tentativi da parte dell’area modicana, con in testa l’unico parlamentare della zona, di creare un consorzio che possa arrivare ad annettere anche Noto, ma, al riguardo non si sa cosa ne pensino i netini di questo progetto, mentre anche Scicli costruisce sogni e ipotesi di leadership.

A occidente Ragusa si vedrebbe scippata, di ampia parte di territorio, da Vittoria che potrebbe ambire alla guida di un altro Consorzio o unirsi a Gela nella costituzione di un a realtà tutta nuova: più che una ipotesi concreta è un’altra fantasia espressa dal parlamentare modicano.

Per Ragusa, considerato che gli ambientalisti non permetterebbero l’espansione del territorio sul mare, come invece progettano per il Principato di Monaco, resterebbe l’espansione sul territorio catanese, per cui Crocetta ha anche aperto la strada. Di grossi centri che resterebbero con Ragusa, ci potrebbe essere, forse, solo Comiso, ma c’è da stare attenti anche là, perché, con l’aeroporto nuovo di zecca e con la scusa di sistema con Catania, forse anche nella città casmenea ci potrebbero essere intenzioni di leadership territoriale.

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