Da Modica il grido di pace lanciato dai bambini

È stata una vera e propria lezione di umanità quella che si è tenuta ieri pomeriggio nel cuore di Modica, sulla suggestiva scalinata di San Pietro, trasformata per un giorno in palcoscenico di inclusione e simbolo di unione tra culture. In occasione della Giornata Mondiale della Diversità Culturale per il Dialogo e lo Sviluppo, il Comune di Modica ha promosso un evento che ha messo al centro bambini e ragazzi delle scuole, protagonisti di un momento collettivo capace di toccare le corde più profonde della comunità dal nome evocativo: “DialoCanto”.

Sotto lo sguardo commosso di genitori, insegnanti e cittadini, i piccoli delle scuole dell’infanzia e gli alunni delle classi quarte e quinte dei quattro istituti comprensivi della città — Giacomo Albo, Raffaele Poidomani, Carlo Amore Piano Gesù e Santa Marta Ciaceri — hanno portato in scena testi, canti e performance musicali legati al tema dell’incontro tra popoli e culture.

Un momento di pace e fratellanza

Momento particolarmente toccante, quello in cui i bambini hanno recitato messaggi di pace e fratellanza ciascuno nella propria lingua madre, per poi unirsi in coro in un’unica voce. Un gesto simbolico che ha incarnato appieno il senso della giornata: essere diversi per ritrovarsi uguali.

Accanto a loro, l’Istituto Verga con la sua orchestra di fiati, diretta dai professori Loredana Vernuccio e Francesco Sindoni, ha donato momenti di intensa partecipazione con l’esecuzione dell’Inno alla Gioia — emblema dell’unità europea — e dell’Inno di Mameli, interpretato con un’intensa gestualità comunicativa.

Non sono mancati i colori e le suggestioni della danza africana, portata in scena con eleganza dagli studenti del liceo coreutico. Un ponte ideale tra tradizioni che si incontrano e si esprimono nella loro diversità

Modica ha dimostrato che il dialogo si costruisce fin dai banchi di scuola, e che la diversità non è una barriera, ma un valore da celebrare. Ieri, sulle scale di San Pietro, lo hanno detto i bambini — e li abbiamo ascoltati tutti.

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