Crisi ristorazione a Ragusa: nasce un comitato e avanza proposte al Comune

Nasce un comitato di professionisti del mondo della ristorazione della città di Ragusa. La crisi dovuta al coronavirus sta colpendo duramente e per molti viene perfino messa in discussione la possibilità di poter continuare. Per questo vengono avanzate alcune proposte al Comune di Ragusa sperando di poter presto avviare un confronto con il sindaco Cassì. Ecco il documento integrale che vi proponiamo a seguire.

Il comitato di esercenti del settore della ristorazione, i bar, le pasticcerie, e le attività che ruotano in ambito turistico, di Ragusa, costituitosi spontaneamente in questo periodo di crisi sanitaria ed economica dovuta alla pandemia di covid 19, ha riflettuto sulle contingenze del momento, esprimendo le due domande che chiedono risposte da parte di tutti gli enti, locali, regionali, di governo centrale, politici, associazioni di categoria: Una di ordine sanitario e di salute pubblica, ed una di ordine economico.

Dal punto di vista sanitario chiediamo esplicitamente agli enti preposti di farsi totalmente carico delle responsabilità di salute pubblica: ciò significa che noi saremo disponibili ad aprire solo quando la pesante crisi sanitaria ancora in atto sarà ben gestibile da parte delle autorità e nessuna responsabilità resti affidata ai singoli esercenti. Questo vuol dire anche che non siamo disponibili ad assumerci responsabilità sui comportamenti delle persone che decideranno di frequentare i nostri locali, se non applicando, come di nostra competenza, le misure di distanziamento sociale e fornendoci di dotazione dei dispositivi di protezione individuale previsti per legge.

A tal proposito, chiediamo di essere messi nelle opportune condizioni economiche per l’approvvigionamento degli stessi o per gli eventuali lavori di adeguamento. Dal punto di vista economico chiediamo poi che ogni ente si faccia carico delle nostre richieste in base alle proprie competenze. A noi tutti serve una forte immissione di liquidità ed una cancellazione della tassazione a tutti i livelli. Per quanto riguarda l’immissione di liquidità proponiamo il superamento totale del decreto liquidità emanato dal Governo centrale, mentre prendiamo atto che la Regione mette a disposizione delle aziende del turismo risorse cui attingere tramite l’Irfis: vogliamo però essere sicuri che questi finanziamenti saranno a fondo perduto, disponibili per tutti, e soprattutto che non siano legati ad inutili adempimenti burocratici.

Al governo nazionale chiediamo che tutti i tributi dovuti per l’anno 2020, ivi compresa la Siae, i contributi personali e dei lavoratori, siano totalmente a carico dello Stato. Chiediamo inoltre al sistema bancario che ci vengano sospesi tutti i mutui ed i finanziamenti (quota capitale e quota interessi), compresi quelli contratti nel 2020 prima della chiusura totale, e chiediamo la disponibilità a rivedere i tassi di interesse ed eventualmente a rimodulare tutti i prestiti con tassi convenienti.

Chiediamo infine al Comune di Ragusa:
• Che ci vengano cancellati i tributi dovuti al Comune (tari, tosap, imu, utenza idrica) per tutto il 2020, senza nulla a pretendere per i prossimi anni
• La chiusura al traffico di alcune arterie dei centri urbani, al fine di avere la possibilità di mettere tavoli per ampliare la possibilità di accoglienza garantendo le norme di distanziamento sociale
• Chiediamo che il Comune si faccia garante presso i privati al fine di avere una sospensione dei canoni di affitto e chiediamo inoltre un suo intervento per rivedere tali canoni al ribasso
• Chiediamo infine al Comune di camminare al nostro fianco e se possibile aiutarci o indicarci la strada per portare avanti le istanze sopraelencate. Nell’auspicio che l’unico servizio a noi permesso al momento, quello del delivery (a cui speriamo si unisca presto anche l’asporto, con una corretta regolamentazione), venga svolto da chi lo pratica nel rispetto delle regole del commercio e della salute pubblica, con trasparenza e correttezza, ribadiamo ancora la nostra posizione compatta e unita nella volontà di restare chiusi, cioè lasciare chiuse le attività al pubblico, fino a che verranno a mancare gli imprescindibili requisiti di sicurezza sanitaria ed economica, certi che questa nostra posizione sarà ben accolta e stimata dai nostri clienti e avventori.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it