Coronavirus: crisi vendita latte dopo stop del Governo ad horeca. Da Ragusa un piano operativo per sostenere i produttori siciliani soci di Progetto Natura

Parte da Ragusa un piano operativo per arginare gli effetti economici legati all’emergenza coronavirus che ha colpito duramente la filiera lattiero-casearia siciliana. I recenti e restrittivi provvedimenti assunti dal Governo nazionale hanno portato all’immediata chiusura, da un giorno all’altro, di bar e ristoranti che si aggiungono alle difficoltà già riscontrate dalle strutture turistiche. In pochi giorni il settore cosiddetto “horeca” si è praticamente bloccato riducendo drasticamente, e in gran parte annullando, l’acquisto di latte fresco e di prodotti caseari.

Alcuni acquirenti del latte hanno già inviato specifiche comunicazioni ai conferitori annunciando la flessione di circa il 30% per il comparto, mettendo in forse il ritiro del latte e la puntualità dei pagamenti oltre ad invitare i produttori a dare meno razioni ai bovini così da ridurre i quantitativi di produzione. A livello nazionale si è creata una vera e propria crisi con enormi difficoltà di collocamento del latte sul mercato.

A Ragusa per evitare il più possibile problemi ai propri soci produttori, “Progetto Natura”, che si occupa della raccolta e commercializzazione del latte, assieme a “Natura & Qualità” che invece opera nel campo della trasformazione, ha deciso di avviare un piano ben specifico che mira ad un maggior impiego del latte raccolto per una maggiore produzione casearia a media e lunga stagionatura.

“Una scelta di campo per cercare di aiutare i soci produttori in questo particolare momento di crisi – spiega Salvatore Cascone, direttore della cooperativa e amministratore della società che detiene il marchio “Ragusa Latte” con la produzione di latte fresco e prodotti caseari locali di eccellenza – Lo stop delle attività del settore horeca ha immediatamente portato ad un repentino crollo del mercato del latte con il conseguente blocco delle vendite per questo settore che si affianca alla vendita all’interno della grande distribuzione.

Noi siamo una cooperativa di produttori e stiamo cercando di farci carico del lavoro svolto in campagna dai nostri soci conferitori, oltre 250, protagonisti della più grande filiera del latte in Sicilia che soddisfa il 60% della domanda regionale. Per sopperire a queste difficoltà abbiamo deciso di attivare un piano che sta spostando il latte verso la maggiore produzione di prodotti caseari a più lunga stagionatura, come il Ragusano Dop, ed altre eccellenze della tradizione siciliana, perseguendo così la valorizzazione del latte locale, continuando a sostenere l’economia del territorio”. Nucleo centrale di questo piano operativo è il più grande centro di stagionatura nel Meridione dove, grazie all’esperienza maturata negli anni e alla cura meticolosa in ogni passaggio, vengono stagionati ogni anno oltre 40.000 forme di formaggi.

In questa fase congiunturale si auspica dunque un intervento da parte del Governo e di tutte le organizzazioni di categoria per restringere e/o bloccare le importazioni di latte e prodotti caseari dall’estero al fine di collocare il prodotto nazionale ed arginare i danni economici delle aziende della filiera zootecnica italiana. Si richiedono anche interventi economici specifici a sostegno del settore, invitando contestualmente i consumatori a comprare prodotti locali in modo da aiutare immediatamente i produttori del territorio.

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