Confiscati 9 milioni di euro a imprenditore che gestiva il monopolio dei videopoker in provincia di Ragusa.

Beni per nove milioni di euro sono stati confiscati dalla Dia di Catania a Gaetano Liuzzo Scorpo di 53 anni, imprenditore originario di Tortorici (Messina) a capo di alcune aziende che operano in regime di monopoli nel settore del noleggio di videogiochi nelle province di Ragusa e Siracusa.

Il provvedimento è stato emesso dalla corte di appello di Catania che ha confermato una precedente confisca disposta dal tribunale di Siracusa, a seguito dell’applicazione della misura di prevenzione del sequestro emanata, nel 2011, su proposta del direttore della Dia Giuseppe Governale.

Le investigazioni e gli accertamenti patrimoniali sono stati avviati a seguito dell’operazione denominata “Nemesi”, condotta dalla polizia di Siracusa, che, nel luglio 2008, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Catania, che ha disarticolato il clan mafioso “Trigila-Apara”, attivo nella provincia aretusea, assicurando alla giustizia oltre 60 affiliati, alcuni dei quali posti ai vertici dell’organizzazione criminale. Liuzzo Scorpo, coinvolto nell’operazione, venne arrestato a seguito della sentenza di condanna, a 3 anni e 6 mesi di reclusione, emessa dalla corte d’assise d’appello di Catania, per associazione per delinquere di stampo mafioso.

Dalle indagini è stato appurato la stretta relazione fra Liuzzo Scorpo ed esponenti di vertice del clan “Trigila”, legato al clan “Aparo-Nardo-Trigila”, attivo nel siracusano e affiliato alla famiglia catanese di Cosa Nostra capeggiata da Nitto Santapaola, nella gestione, in forma monopolistica, del mercato del noleggio di videopoker nelle province di Siracusa e Ragusa. Sono stati diversi collaboratori di giustizia a dichiarare che il clan aveva investito nelle società riconducibili a Liuzzo Scorpo oltre un milione di euro per l’acquisto di apparecchiature elettroniche. Scoperto tra l’altro che Liuzzo Scoropo versava versava mensilmente nelle casse del clan la somma di 20 mila euro, ricevendo in cambio protezione e la repressione della concorrenza in quel settore e mantenere il monopolio.

Ricostruite le tappe che hanno permesso a Gaetano Luzzo Scorpo di costituire, intestandola alla madre, la Società Media Game srl, con l’attività di commercializzazione e noleggio di videogiochi, per poi giungere a realizzare una vera e propria holding di famiglia, specializzata nel noleggio di apparecchiature elettroniche di intrattenimento e di azzardo, con la costituzione di altre due società intestate a familiari e a soggetti compiacenti.

Grazie ad uno straordinario aumento del fatturato, con la costituzione di nuove imprese, l’uomo è riuscito a collocare nella Sicilia orientale un migliaio di apparecchiature elettroniche per il gioco d’azzardo, con giocate per circa 120 milioni di euro, tra il 2000 ed il 2008, periodo che coincide con i suoi stretti rapporti con elementi di spicco del clan mafioso Trigila. Le investigazioni di carattere patrimoniale hanno evidenziato dislivelli troppo grandi tra i redditi dichiarati ed il patrimonio

posseduto, tali da fondare la presunzione, condivisa dal Tribunale di Siracusa, di un’illecita acquisizione patrimoniale che derivava dalle attività delittuose. Dei beni confiscati fanno parte 4 terreni e 3 fabbricati siti nel comune di Siracusa, 10 automezzi (di cui una Maserati Gran Turismo), le società “Media Game srl”, “Betting Game srl”, “Orizzonti Design di Ivana Mazza s.n.c.”, nonché numerosi rapporti bancari e postali.

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