CONCLUSI A RAGUSA I FESTEGGIAMENTI PER L’UNITA’ D’ITALIA

La scopertura di una lapide collocata sulla mura esterne di palazzo dell’Aquila a Ragusa ha concluso le numerose iniziative per il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia nel capoluogo ibleo. 

Una cerimonia composta quella di stamani a cui hanno partecipato le più alte cariche civili e militari della provincia.

Nell’intervento del presidente della repubblica è presente la sintesi di quello che rappresenta oggi questa celebrazione- commenta il prefetto di Ragusa Francesca Cannizzo- il ricordo del passato, la testimonianza di un’Italia grande che deve trovare in ciascuno di noi la forza per superare i momenti difficili. E questo è un momento difficile-. 

Le celebrazioni hanno avuto inizio già ieri mattina, quando nell’auditorium di S. Vincenzo Ferreri a Ibla, il primo Tricolore italiano è stato riconsegnato al sindaco Nello Di Pasquale dagli studenti della scuola Mariele Ventre. Poi le iniziative pomeridiane con una mostra avente come filo conduttore la vita quotidiana nel 1861 a Ragusa e una conferenza sul ruolo della Sicilia nel processo di unificazione nazionale.

In serata, tra la pioggia battente e la nebbia che ostacolava la vista della facciata della chiesa di S. Giovanni, lo spettacolo ha avuto inizio con le note dell’inno nazionale del coro polifonico dell’associazione Enarmonica, subendo qualche variazione rispetto al programma in scaletta. Nessuna esibizione di danza e una lettura faticosa per l’attore Massimo Leggio, causata da una fitta coltre di nebbia che indugiando sulla piazza, ha scoraggiato il pubblico. I fuochi d’artificio finali hanno rimediato un’emozione piacevole, regalando agli astanti il senso reale della serata.

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