CONCLUSE LE INDAGINI SUGLI SBARCHI DEI QUESTI GIORNI A POZZALLO

Raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di SAWANE Suleyman, nato in Gambia il 01.04.1995 e M.A. senegalese di 17 anni. È stato sopposti a fermo di  Polizia Giudiziaria il maggiorenne, mentre il minore è stato denunciato in stato di libertà. Sono responsabili di aver condotto il gommone dalle coste libiche fino a quando non sono stati soccorsi da un mercantile così come loro speravano ed avevano programmato.

Il piccolo equipaggio è ritenuto essere responsabile del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12  D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associava con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

I migranti a bordo del gommone sono tutti provenienti dal centro Africa ed attualmente sono ospiti presso il C.P.S.A. di Pozzallo in attesa del trasferimento.

 

 

I FATTI

 

In data 15/02/2015, alle ore 12,45 circa, la nave mercantile “GAZ CONCORD”, battente bandiera panamense, mentre era in navigazione veniva contattata dalle Autorità italiane e dirottata per procedere all’intercetto di un natante in difficoltà. Alle ore 17.00 successive il mercantile riusciva a raggiungere il battello in difficoltà, dove vi erano a bordo 89 soggetti, di cui 9 donne e una bambina. Tutte le persone venivano tratte in salvo. A conclusione del soccorso la nave “GAZ CONCORD” si dirigeva verso il porto di Pozzallo ove giungeva in rada intorno alle ore 12.00 del giorno successivo. L’impiego di un rimorchiatore, attese le ampie dimensioni del mercantile suddetto che non consentivano il suo ingresso nel porto di Pozzallo, era indispensabile per il trasferimento di tutti gli 89 migranti nella banchina del predetto sito portuale, cosa che avveniva alle ore 16.00 successive.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Incessante il lavoro dell’ufficio Ordine Pubblico della Questura di Ragusa che ha messo a disposizione decine di uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato responsabile del servizio. Solo grazie al loro impegno, in poche ore dall’arrivo dei migranti, tutti venivano ospitati rapidamente al centro di primo soccorso ed accoglienza di Pozzallo. Continui i trasferimenti verso altri siti, dei migranti sbarcati in questi giorni.

Le operazioni di sbarco si sono svolte senza alcun intoppo prestando la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche.

Alle procedure partecipavano 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.

La Polizia Scientifica ha quasi completato le operazioni di fotosegnalamento in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record, mediante l’installazione di 8 postazioni per il rilevamento delle impronte digitali negli ultimi giorni sono stati identificati quasi tutti e 650 migranti approdati.

Nonostante la complessità delle operazioni, stante l’arrivo di quasi 650 persone in 36 ore le procedure sono state rispettate e tutto è andato secondo disposizioni di legge.

In questo momento si procede all’identificazione degli ultimi migranti sbarcati al Porto di Pozzallo, e la Polizia di Stato ha già predisposto con ordinanza del Questore di Ragusa il trasferimento di centinaia di ospiti del C.P.S.A.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza continuando le indagini sugli sbarchi di questi giorni hanno individuato altri due scafisti.

Uno è stato sottoposto a fermo l’altro denunciato in stato di libertà stante la minore età ed il ruolo marginale nel coadiuvare lo scafista “titolare”.

Le indagini, quando passano troppe ore dallo sbarco, diventano sempre più difficili in quanto i migranti restano insieme agli scafisti nello stesso luogo e subiscono minacce avendo un timore reverenziale molto forte, sono in uno stato di soggezione tale da non riuscire ad esprimersi.

Nonostante tutto, dopo molte ore di lavoro e quasi 3 giorni ininterrotti di indagini, gli investigatori sono riusciti ad ottenere i risultati sperati, ovvero l’individuazione e la cattura degli scafisti.

Dagli accertamenti della Polizia Scientifica, uno dei due scafisti è risultato essere minorenne e considerata la marginalità del ruolo da questi rivestito, il giovane è stato solo denunciato e non condotto in carcere.

Sempre pochi dollari per l’equipaggio, con il rischio, ormai diventato realtà, del carcere una volta giunti in Italia.

Il lavoro degli uomini della Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta i responsabili di questo traffico di migranti, enorme businnes per gli organizzatori libici che arruolano tra loro scafisti capaci di condurre un natante anche da paesi per loro stranieri, al solo fine di non rischiare di finire in carcere e guadagnare il più possibile.

Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato circa 50.000 dollari a gommone che sommati per tutti quelli soccorsi e giunti a Pozzallo hanno incassato circa 600.000 dollari in totale.

 

 

 

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia orami in corso da domenica mattina, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA

 

Nel 2015 sono 6 gli scafisti fermati su altrettanti sbarchi in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati circa 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

 

 

 

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