COMPAGNI DI MERENDE IN OFFICINA A RAGUSA

L’attività dell’UPGSP-Sezione Volanti diretto dal Comm.Capo Paolo Arena, continua necessantemente a dare frutto. Nella mattinata del 9 agosto u.s., infatti, gli agenti della sopra citata Sezione hanno sventato un furto all’interno di un’officina meccanica. Alle 9.50 circa, il personale della Volante 1, su disposizione della Sala operativa, si recava sul posto ove era ubicata l’officina in quanto stava per essere consumato un furto. Ivi giunti, gli operatori apprendevano dall’operaio addetto che due individui erano stati sorpresi all’interno del locale. Gli agenti constatavano che i due si erano introdotti nell’officina forzando una finestra posta nel retro del locale, rendendola inservibile. I due, rivelatisi come fratelli dei quali uno minorenne, ammettevano di essere entrati col fine precipuo di commettere il furto; inoltre, gli stessi riferivano di averne commesso un altro il giorno precedente nella stessa officina. In particolare, riferivano di essersi ivi recati nel primo pomeriggio e di aver asportato alcuni attrezzi ed una sella. Effettivamente dagli accertamenti esperiti sui ciclomotori dei due individui, parcheggiati all’esterno dell’officina, venivano rinvenuti gli attrezzi all’interno dello scooter dell’uno e la sella già montata nel Piaggio Zip dell’altro. La refurtiva, riconosciuta con certezza dall’operaio e dal proprietario, veniva subito restituita. I fratelli, a questo punto, confessavano che la domenica precedente 8 agosto u.s., avevano consumato il furto nell’officina. Veniva attivata una intensa e articolata indagine “lampo” a seguito della quale, a fine giornata, veniva identificati altri “compagni di merende” con cui erano ritornati sul luogo del delitto per commettere altri furti. Nella circostanza, il gruppo malavitoso, asportava numerosi attrezzi di lavoro e varie parti di moto. I fratelli, messi alle strette dalla pattuglia della Volante, dichiaravano di conoscere il posto ove si trovava tutta la refurtiva ed accompagnavano gli operatori sul posto. Ma ivi arrivati, e precisamente in un locale aperto nel retro di un condominio, l’amara sorpresa: con grande stupore verificavano che quanto cercato non c’era più Ciò, tuttavia, non interrompeva l’attività degli agenti operanti i quali con fine intuito investigativo continuavano, nell’immediatezza del fatto, a svolgere i dovuti accertamenti. Scoprivano così, che all’interno di un’auto in stato di abbandono, semi aperta, parcheggiata all’interno del cortile, vi erano due sacchi neri dei rifiuti contenenti numerosi attrezzi subito riconosciuti dall’operaio, dal titolare dell’officina e dai due fratelli per quelli rubati dal gruppo e, pertanto, restituiti al proprietario. Successivamente nei locali condominiali, che venivano aperti dal capo condomino, veniva rinvenuto un ciclomotore sul quale erano stati montati alcuni pezzi (il carburatore, l’ammortizzatore e il quadro contachilometri) anch’essi asportati dall’officina. Sentito il proprietario del veicolo, lo stesso riferiva che il carburatore non era il suo e di non sapere chi lo avesse montato sul suo veicolo. Il ciclomotore, unitamente ad altri pezzi rinvenuti accanto al veicolo, veniva sequestrato ad eccezione del carburatore, considerato che non vi era dubbio sulla proprietà dello stesso, che veniva consegnato al titolare dell’officina. I due fratelli, venivano arrestati per tentato furto aggravato in concorso, mentre per gli altri componenti della banda, successivamente identificati, si procedeva alla denuncia a piede libero per il reato di ricettazione e furto aggravato. Da una prima stima, ancora provvisoria, il costo delle attrezzature e dei pezzi di moto asportati ammonterebbe a circa 10.000 euro. Buona parte della refurtiva è stata rinvenuta nell’immediatezza. Nella giornata odierna, con il prosieguo delle indagini, è stata recuperata altra refurtiva. L’attività delle Volanti continua.

 

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