Comiso: dopo la chiusura Rsa e la distrazione di Asp e Comune si corre ai ripari

E’ di ieri la notizia della chiusura da parte dei nas della Rsa, la residenza sanitaria assistita, di Comiso per difformità dagli standard regionali, vale a dire, tradotto dal “buracrotese”, perchè all’interno ci pioveva che oggi dall’Asp di Ragusa arriva una nota con la quale si comunica la immediata corsa ai ripari.

Per evitare le infiltrazioni d’acqua dal tetto, che si sono palesate in maniera grave a seguito delle ultime piogge, all’interno della struttura verranno eseguiti un paio d’interventi: il primo, che sarà avviato già nei prossimi giorni, prevede la sistemazione localizzata del tetto, attraverso l’impermeabilizzazione della copertura nelle porzioni dove sono state riscontrate le maggiori criticità. Il secondo intervento, di maggiore entità sotto il profilo economico, prevede l’affidamento e la realizzazione di un progettto per la realizzazione dei lavori per il rifacimento dell’intera copertura.

Tempismo perfetto? Non diremmo proprio, considerato il fatto che la situazione era perfettamente nota ai vertici Asp ed al Comune di Comiso che, piuttosto che perdersi in continui comunicati stampa di autoesaltazione sulla bravura dei propri amministratori locali, avrebbero potuto mettere in atto tutte quelle azioni, adesso, dopo l’intervento dei Nas, per scongiurare la chiusura della struttura. L’Asp intervenendo per tempo ed il Comune, denunciando i ritardi e sollecitando l’azienda sanitaria. Per quanto non di sua diretta competenza il sindaco (massima autorità sanitaria locale) e l’assessore non potevano non sapere. In ogni caso si è aspettato il controllo dei Nas per risolvere.

La nota dell’Asp prosegue informando che dei dodici ospiti presenti nella struttura otto sono stati destinati all’assistenza domiciliare integrata; due sono stati trasferiti in case di riposo e altri due nella RSA di Ragusa”. Relativamente al personale, il direttore sanitario dell’ASP chiarisce che “dal momento dell’interdizione della RSA di Comiso, una parte è stato invitato a usufruire di un periodo di ferie; un’altra parte, invece, è stato mobilitato a Ragusa. Si tratta di disposizioni temporanee, in attesa del ripristino della funzionalità della struttura comisana.

Campa cavallo che l’erba cresce!!!

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