CODACONS LANCIA UN APPELLO E PROPONE LA PROTESTA “BASTA AI SOLDI AI POLITICI”

La cronaca di tutti i giorni non ha fatto altro che confermare quanto sia stato male utilizzato in tutti questi anni il denaro destinato ai partiti e ai politici, troppo spesso e volentieri impiegato per pagare i conti di una casta disonesta e ladra e questo risulta ormai inaccettabile, inammissibile agli occhi di chiunque ogni giorno si alza per andare a lavorare, per chi ha la fortuna di averlo un lavoro, senza sapere se riuscirà a farcela fino alla fine del mese.

Il Segretario Nazionale del Codacons Francesco Tanasi a tal proposito lancia un appello proprio dalla Sicilia, tra le regioni più tartassate e in difficoltà dopo i rincari su tutti i fronti per i consumatori: l’idea è quella di una protesta attiva per dire “Basta ai soldi ai politici”, una proposta simile a quella già promossa dallo stesso Tanasi di sospendere  per qualche anno il finanziamento pubblico ai partiti, destinando le risorse al rilancio dell’economia e al sostegno dei più poveri,  proposta rimasta inascoltata.

A causa della totale incapacità della politica di gestire le reali emergenze e necessità di una società in enorme crisi decadono secondo il Codacons e i cittadini che lo sostengono le motivazioni per fornire denaro ai politici e ai partiti, che non rappresentano più cittadini e  consumatori, ma solo se stessi, facendo gli interessi spregiudicati di pochi mentre la gente lotta per arrivare  a fine mese in modo dignitoso.

“Stanchi di aspettare un risveglio delle coscienze da parte di chi sempre più dimostra di non avene affatto –  afferma Tanasi –  diamo oggi il via in tutta Italia, da sud a nord, alla campagna Basta soldi ai politici. La campagna sarà sostenuta da circoli distribuiti in tutta Italia, all’interno dei quali i cittadini potranno ancora lasciare la propria firma per richiedere la destinazione dei soldi dei partiti e dei politici per scopi utili alla società. I circoli, inoltre, avranno il compito di organizzare manifestazioni di piazza e movimenti di protesta civile, contro lo sperpero di denaro pubblico e i continui, ormai insostenibili rincari dei costi di servizi  e beni di prima necessità, in testa la benzina. I consumatori sono davvero stanchi di subire –  conclude – e sono finalmente pronti e decisi ad agire per riprendersi la dignità che questa politica dissoluta ha tolto alle loro vite”.

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