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Clienti ignari, cene eleganti e zero tasse: un ristoratore ha ingannato tutti. Maxi evasione scoperta dalla Finanza
08 Mag 2025 10:48
Una associazione culturale operante nel cuore della provincia iblea utilizzata, in realtà, per un’attività di ristorazione a tutti gli effetti, con tanto di clientela fidelizzata, menù pubblicizzati online e recensioni sui social. Peccato che al fisco non risultasse nulla. Nessuna dichiarazione dei redditi, nessuna partita IVA, nessun versamento di imposte: solo moduli per l’ammissione a socio, richiesti ai clienti per legittimare una frequentazione che di “associativo” aveva ben poco.
La truffa, che andava avanti indisturbata almeno dal 2019, è stata scoperta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa, che dopo un’attività investigativa meticolosa e una serie di controlli incrociati, hanno ricostruito ricavi non dichiarati per oltre 350.000 euro.
Dietro l’apparenza di circolo culturale, il titolare gestiva un vero e proprio ristorante, promuovendosi anche attraverso portali specializzati e social network, dove il locale veniva recensito come un punto di riferimento per gli amanti del buon cibo. Ma dietro la facciata, nessuna trasparenza contabile: un’evasione totale, costruita sulla sistematica omissione di qualunque obbligo fiscale.
Secondo quanto emerso, chiunque poteva accedere al locale e consumare pasti, ma solo dopo aver compilato un modulo di adesione all’associazione – un escamotage formale per simulare l’accesso riservato ai soli soci, requisito necessario per eludere i controlli.
L’indagine, condotta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Ragusa, rientra in una più ampia attività di contrasto all’economia sommersa. Un fenomeno, sottolineano le Fiamme Gialle, che mina la concorrenza leale tra imprenditori onesti, danneggia i contribuenti regolari e sottrae risorse vitali alla collettività.
Il titolare dell’attività sarà ora chiamato a rispondere delle violazioni fiscali accertate. foto di repertorio
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