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Chiesa, politica e polemiche. Il parroco di San Giorgio a Modica: “Io con Abbate? Sto solo col Padreterno”
17 Mar 2025 06:00
Il mancato invito (non si sa da parte di chi) al sindaco di Modica, Maria Monisteri, alla cerimonia di consegna dei lavori della nuova cappella della chiesa di San Giorgio continua ad alimentare in città polemiche e interpretazioni. Tuttavia, il parroco della chiesa, don Michele Fidone, prende nettamente le distanze da ogni lettura politica della vicenda, rivendicando il ruolo esclusivamente spirituale della parrocchia e sollevandola da qualsiasi coinvolgimento nelle dinamiche istituzionali e amministrative.
«State mettendo la parrocchia in mezzo a una vicenda che non può e non deve riguardarci», ha affermato , con fermezza don Fidone, in una intervista al quotidiano della collega Curella de “la Sicilia” a chi ha insinuato che la sua figura o quella della comunità parrocchiale possano essere state parte di un disegno escludente nei confronti del primo cittadino. Un chiarimento che si fa ancora più netto quando il parroco racconta nella intervista al quotidiano come gli sia stato comunicato lo svolgimento dell’evento: «Quando mi fu prospettata la giornata della consegna dei lavori, mi fu detto che se il parroco c’era o meno, aveva una valenza relativa, l’importante è che ci fosse la chiesa aperta. Quindi vorrei capire di che stiamo parlando».
Le parole di don Fidone sembrano restituire una versione dei fatti che ridimensiona ogni lettura strumentale e soprattutto politica della parrocchia, attribuendo l’assenza del sindaco non a una volontà parrocchiale, ma a una gestione dell’evento che avrebbe prescisso dalla sua presenza e, addirittura, da quella dello stesso parroco. Eppure, il caso continua a far discutere, con alcune interpretazioni che vorrebbero vedere una vicinanza di don Fidone all’ex sindaco Ignazio Abbate. Un’accusa che il parroco respinge con una battuta dal sapore teologico: «Qualche maligno poi ipotizza: io sto con Ignazio. Ma io sto con il Padreterno». Un’affermazione che, nel suo intento ironico, cela una dichiarazione di principio ben precisa: la Chiesa e la parrocchia non si prestano a logiche di schieramento, né politico né personale. Se ci sono state scelte organizzative che hanno determinato l’assenza del sindaco Monisteri, queste, a detta di don Fidone, non sono imputabili alla parrocchia, né rientrano nelle sue competenze e sopratutto non sono dettate da logiche politiche.Resta il dato politico: un evento di rilevanza cittadina, quale la riqualificazione di una parte della chiesa di San Giorgio, si è svolto senza la presenza del sindaco, una circostanza che ha suscitato non poche reazioni nel dibattito locale.
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