CHE NOVITÀ PORTERÀ CROCETTA?

Solo a me il Direttore poteva dare l’incarico di scrivere due righe sull’arrivo di Crocetta a Ragusa. Ci vuole certo un mago per capire cosa ci porterà, cosa ne sarà del Megafono, di chi saremo parenti, ma soprattutto quante e quali sono le truppe crocettiane nella nostra provincia e nel capoluogo in particolare.

La parata di oggi pomeriggio è simile, sotto certi aspetti, a quella della visita della Giunta Regionale in Comune: ci aspettavamo grandi cose, in sostanza non abbiamo visto molto.

Si può essere portati a pensare che Crocetta arriverà con il cofano vuoto, o meglio pieno di belle speranze, mentre è più facile che torni a casa con qualche ‘regalo’ conquistato in terra iblea.

Il Megafono, questa strana entità senza grande identità, che doveva amalgamarsi con il PD, che doveva sfumare nell’organico del Partito Democratico, cerca di rinascere a nuova vita con un ciclo di iniziative a carattere, per ora, regionale per diventare qualcosa di concreto, che sappia camminare da solo dopo l’ ‘abbandono’ del padre putativo.

Ma non occorre la palla di vetro per dire cosa c’è sotto: un gruppo di deputati, che nel PD sarebbe diventato anonimo e poco gradito, cerca di imbellettare una zitella ormai conosciuta per trovarle marito, per far vedere al padre putativo che le truppe sono ancora con lui, ma fino a quando?

La rivoluzione che doveva arrivare ha fatto pulizia di molte cose, persino degli uccelli del parco d’Orleans, ma alla fine turismo, cultura, formazione, infrastrutture, reddito minimo, rifiuti, sono tutte cose rimaste al palo, delle province non si sa che fine faranno, per i manager della Sanità  siamo sempre pieni di graduatorie e di elenchi di ammessi, dell’ospedale nuovo manco se ne parla, per andare a Catania ci vogliono sempre 90 minuti, l’AST è al fallimento e preferisce dedicarsi solo all’extraurbano.

Dicono che ci saranno novità per la Ragusa-Catania e per l’autostrada, tutte cose che, ad andar bene, ci vorranno 10 anni.

Ma allora che cosa vengono a fare? Il problema non è tanto di portare regali, ma di portarseli, qualche assicurazione che nessuno scappi in altre formazioni, qualche promessa in vista di future possibili elezioni provinciali, le sole che possono smuovere il mercato.

Per le truppe sul territorio e nelle aree limitrofe questa potrebbe essere l’ultima visita del capo di stato maggiore, o si riesce a capire che divisa si deve indossare oppure si cambia squadra.

Domani, dalle presenze e dalla assenze si capiranno molte cose, a livello cittadino e a livello provinciale.

Domani sera si dovranno avere risposte chiare per sanità, turismo, beni culturali, camera di commercio, province, se devono circolare ancora commissari si devono fare i nomi con chiarezza, prima di partire, altrimenti, come qualcuno è pratico, si potrà venire dalle nostre parti solo per fare vacanza, fino a quando ci saranno strutture aperte.

E poi Ragusa ha già dato e ha dato tanto, è arrivata l’ora di riscuotere, direttamente o per interposta persona.

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