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ChatGPT individua la malattia che otto medici non avevano scoperto: la diagnosi che ha salvato la vita a un uomo
27 Set 2025 11:14
“Mi fido dell’IA più dei medici. Non credo di essere l’unico”. Con queste parole, Matthew Williams, ingegnere di San Francisco, racconta la sua incredibile esperienza al New Yorker: dopo anni di sofferenze e otto medici consultati senza esito, è stato ChatGPT a fornirgli la chiave per tornare a vivere.
Dal dolore al pronto soccorso all’intervento d’urgenza
Tutto è iniziato nel 2017, quando Matthew ha accusato forti dolori addominali. In ospedale gli venne diagnosticata una semplice stitichezza, ma poche ore dopo i medici si accorsero dell’errore: si trattava di un volvolo cecale, una grave torsione del colon che richiese l’asportazione di quasi due metri di intestino.
Dopo l’operazione, però, i problemi non si risolsero. Ogni pasto era un incubo: dolori addominali, corse in bagno, dieta ridotta a pochi alimenti tollerabili. Nessuno degli specialisti consultati riuscì a dargli una spiegazione convincente: “Ero arrivato al punto di non poter più uscire, perché qualsiasi cibo mi faceva stare male”, ha raccontato Williams.
La svolta grazie all’intelligenza artificiale
Nel 2023, spinto dalla curiosità, Matthew decise di raccontare la sua storia clinica a ChatGPT. In pochi secondi il chatbot individuò tre possibili cause dei suoi disturbi, tra cui l’eccesso di ossalato, un composto presente in verdure a foglia verde, soia, mandorle e cioccolato.
Il dettaglio era cruciale: la parte di intestino che normalmente metabolizza gli ossalati era stata rimossa con l’intervento. Williams si riconobbe subito nei sintomi, stampò la lista degli alimenti ad alto contenuto di ossalato suggerita da ChatGPT e, con l’aiuto di un nutrizionista, iniziò una nuova dieta. Risultato? In poco tempo tornò a vivere una vita normale: “Ho finalmente ripreso a vivere”.
I rischi dei chatbot in medicina
Il caso di Matthew non è isolato: nel 2023 un bambino, dopo tre anni di visite inutili da 17 medici, ottenne la diagnosi giusta grazie a ChatGPT. In test ufficiali nel Regno Unito, il chatbot ha persino superato l’esame teorico per medici in formazione.
Ma i rischi restano enormi: errori di valutazione (“allucinazioni”), mancanza di responsabilità legale, pericoli per la privacy dei dati sanitari. Alcuni casi hanno già sollevato preoccupazioni, come quello di un uomo che seguendo un consiglio sbagliato del chatbot rischiò la vita.
Il Garante della Privacy in Italia ha avvertito i cittadini sui rischi di condividere online i referti medici, una pratica sempre più diffusa.
La domanda centrale
Il dibattito è più acceso che mai: i chatbot sostituiranno i medici? Forse no, almeno non a breve. Ma una cosa è certa: l’intelligenza artificiale sta già cambiando il rapporto tra pazienti e sanità, offrendo nuove opportunità ma anche nuove sfide.
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