«CE NE FAREMO UNA RAGIONE»

Può sembrare eccessivo considerare Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del diritto all’università di Genova e intellettuale di riferimento del Movimento 5 Stelle, al centro del dibattito politico, ma se si contestualizza l’affermazione nel desolante panorama di critica politica occupata fra le vicende personali di Berlusconi e le liti delle bande correntizie del Partito democratico, non resta altro che da leggere e su cui riflettere.

In queste ore i contenuti di una intervista del filosofo e politologo genovese alla stampa.it sono al centro dell’attenzione e non si può dire che sia una amplificazione di testate vicine al Cavaliere, se l’intervista viene pubblicata dal quotidiano torinese e amplificata, nei significati, da huffingtonpost.it.

E vengono amplificati interrogativi che, da più tempo si sollevano in ordine a possibili punti di convergenza non fra Grillo e Berlusconi, quanto, piuttosto, fra Grillo e il berlusconismo, sul perché il centro destra non possa trovare una sponda in Grillo, per dirimere la suddivisione del 30% che blocca l’Italia.

Vittorio Feltri faceva notare che ci sono punti i comune, l’avversione all’Euro e il desiderio forte (seppur per motivi diversi) di andare diritti a votare anche con il Porcellum. Va considerato il richiamo all’identità populista del Movimento fatto da Grillo ai suoi, ( l’ultima tentazione: portare i cinque stelle a destra, Beppe Grillo: “Siamo populisti, parliamo alla pancia della gente. Se andiamo a sinistra è la fine”, “Non dobbiamo vergognarci di essere populisti” – http://www.huffingtonpost.it/2013/10/30/grillo-populisti-pancia-gente_n_4176285.html ) e un Berlusconi, forse ispirato proprio dall’ex comico, sempre più fautore dell’importanza della rete, di internet, dei socialnetwork per capire quanto gli elementi possano, quantomeno, esserci. Che poi questo si tramuti in realtà è tutto da vedere.

M5s di sinistra? “Se andiamo verso quella deriva – risponde a chi glielo chiede – siamo rovinati”.

Certo è difficile capire queste affermazioni se poi, dagli scranni di un Consiglio Comunale a maggioranza grillina, nel secondo capoluogo d’Italia governato da un Sindaco pentastellato, il termine ‘populista’ viene affibbiato, come denigratorio, alle minoranze, nello stesso Comune dove sia ha la fortuna e il piacere di vedere la faccia di Grillo solo sull’intestazione dei comunicati del Movimento.

E fortuna che il mittente è un ortodosso ! Altrimenti toglierebbero pure quella.

Ma come la pensa Becchi ? Quali sono i contenuti dell’intervista al quotidiano di casa Agnelli ?

Tutto parte dalla considerazione del professore che Gianroberto Casaleggio è come Adriano Olivetti, “Olivetti aveva la fabbrica come luogo per allargare il suo Movimento Comunità e Casaleggio usa la rete per i Cinque Stelle. Cambiano i tempi, ma lo schema è lo stesso”

Messo alle strette su una insinuante ipotesi di una telefonata di Berlusconi per contattare Grillo e Casaleggio, il professore, alla domanda, posta diversamente, per dare un senso ad un eventuale interesse per l’esperienza Cinque Stelle, risponde:  «Messa in questo modo sì. Diciamo allora che Berlusconi è più moderno del Pd».

«Ha capito che oggi la battaglia è tra il vecchio e il nuovo. Tra la tv e la rete. Tra la radio e i blog. Tra l’oggi e il domani, politicamente è finito. Però ha capito l’aria. Il prossimo scontro elettorale sarà tra il rinnovamento di Grillo e la conservazione del berlusconismo

«Il Pd è morto. Bersani con noi voleva fare solo scouting.». 

Per spiegar meglio il suo pensiero l’intellettuale ligure parla pure di Renzi, che considera “il nulla, una figurina. Slogan, parole, un bel faccino, ma nessun contenuto. È un prodotto dei giornali e delle tv. Lo zero assoluto».

E contrappone il tutto al blog di Grillo, alle Cinque Stelle, ai venti punti del programma che tanti, inconsapevolmente ma con grande curiosità, tengono sul desktop del PC.

L’intervista continua sui temi della giustizia e della clandestinità, per avviarsi ai sondaggi e ai risultati elettorali. A chi gli fa notare che lo Zero Assoluto è in testa ai sondaggi, risponde: «I sondaggi mi interessano poco. Dicono anche che il M5S è in calo solo perché a Trento e a Bolzano le percentuali sono state basse. Aspettate le elezioni europee e vedrete, porteremo e Bruxelles almeno venti parlamentari Cinque Stelle. I movimenti euroscettici stanno crescendo”

Ultime due domande:

Berlusconi vuole il voto anticipato. Voi anche. Ma non eravate contro il porcellum? 

«Lo siamo ancora. Ma se quelli non lo cambiano, votare è inevitabile. Mica è un golpe. Si chiama democrazia. Una legge elettorale alla fine esiste».

E se vince ancora il Cavaliere?  «Ce ne faremo una ragione». 

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