BISOGNA DARE UNO STOP AL FENOMENO DEL CAPOLARATO

La CGIL di Ragusa dice no al Capolarato e sostiene la campagna nazionale per una legge contro questo drammatico fenomeno sociale e lo sfruttamento della manodopera.

La campagna contro il caporalato di Flai e Fillea, la Federazione dei lavoratori dell’agroindustria e la Federazione dei lavoratori dell’edilizia che fanno capo alla Cgil, ha fatto tappa mercoledì pomeriggio a Vittoria.

Padroni di casa sono stati Giuseppe Scifo, segretario della Cgil di Vittoria e  Salvatore Carpintieri, segretario della Flai di Ragusa.

Hanno partecipato anche  Salvatore Tripi, segretario generale della Flai Sicilia e Mercedes Landolfi, segretario nazionale della Fillea.

Sono intervenuti nel dibattito anche Antonio Riolo, segretario della Cgil Sicilia, e don Beniamino Sacco, della parrocchia dello Santo Spirito di Vittoria, che assiste con circa 200 pasti al giorno e un tetto diversi extracomunitari e famiglie.

La realtà di Vittoria e del circondario è piuttosto indicativo dello sfruttamento della forza lavoro degli extracomunitari costretti a lavorare dalle 10 alle 15 ore al giorno per 4 o 5 euro l’ora per coloro che sono in regola con il permesso di soggiorno. Per i clandestini, invece, non vi è nemmeno la sicurezza di una retribuzione e spesso sono costretti a vivere in condizioni di schiavitù.

Per tale ragione la CGIL propone l’aggravamento delle pene in caso di sfruttamento delle braccia lavoro, che il più delle volte viene mediato da caporali che pretendono la loro percentuale nelle misere paghe di questi poveri disgraziati. Tutto ciò alla fine, oltre che determinare condizioni umane disperate, crea concorrenza sleale nei confronti delle imprese,  che operano nella legalità rispettando le regole.

Guardando poi i dati ufficiali si vede che negli elenchi ingaggi dell’INPS dello scorso anno sono 26 mila le unità poste in regola, ovvero 2000 in più rispetto l’anno precedente: a Vittoria, Ispica e Acate si registra un aumento delle giornate lavorative. Ma c’è un risvolto della medaglia rispetto a quanto emerge ufficialmente. In una studio della Union Camere la provincia di Ragusa è all’ultimo posto come territorio per infedeltà fiscale:  ovvero risulta una livello di benessere che stride in rapporto ai redditi che vengono dichiarati.

A questo va  aggiunto un altro dato:   sul mercato del lavoro non ci sono i dovuti controlli da parte dello Stato o sono del tutto insufficienti.

La CGIL, dunque, lancia la sfida e propone un articolato di legge contro il capolarato con pene più severe e adeguate  ad un fenomeno che oltre che sociale è soprattutto criminale. Antonio Riolo la sintetizza dicendo:” dal magreb (che vuole dire tramonto) nasca l’alba dei nuovi diritti. Dove tramonta il sole nasca l’aurora dei valori.”

 

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