Bimba ustionata a scuola a Ragusa, ma la colpa non è di nessuno. La rabbia dei genitori. Avvocato Savarese: “Questa non è giustizia”

Una bambina autistica ustionata a scuola a Ragusa ma il tribunale ritiene che non ci siano state negligenze da parte della scuola. La decisione ha trovato la rabbia dei genitori visti i danni permanenti. Più esplicito l’avvocato Michele Savarese: “Sophie è entrata a scuola sana ed è uscita con ustioni di secondo e terzo grado, se nessuno è colpevole questa non è giustizia”.

“La decisione del Giudice per le indagini preliminari che ha deciso di archiviare il procedimento penale in cui è rimasta gravemente ustionata la piccola Sophie non può essere in alcun modo condivisa”, ribadisce Savarese.

Il punto fermo di questa triste vicenda, ribadiscono i genitori, è che la bambina è entrata sana presso la scuola dell’infanzia “Aquilone” ed è uscita con gravi lesioni alle gambe ed ai glutei, ricoverata d’ urgenza presso il centro grandi ustionati dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
La povera Sophie, che soffre di un grave disturbo dello spettro autistico, si era recata, accompagnata dall’insegnante di sostegno presso i servizi igienici della scuola, ma dopo essersi seduta sul water, ha iniziato a piangere e a gridare perché qualcuno aveva dimenticato di rimuovere i prodotti chimici che erano stati utilizzati per le pulizie del bagno.

“Questi sono i fatti – ribadisce l’avvocato Savarese – comprovati dagli atti d’indagine in cui è emerso che il giorno in cui la bambina è rimasta vittima delle lesioni, il collaboratore scolastico, come da lui stesso dichiarato, si è rifiutato di disostruire un gabinetto perché tale operazione “mi infastidiva”.
Pertanto la responsabile del plesso scolastico, pur non avendo alcuna competenza tecnica in materia, ha deciso di agire in prima persona causando l’allagamento del bagno e utilizzando per la pulizia prodotti ustionanti che non sono stati rimossi ne da lei né dal bidello ed hanno causato le gravi lesioni.
Ci si chiede: perché la responsabile del plesso ha deciso di disostruire il bagno visto che non ne aveva le competenze e soprattutto perché ha utilizzato prodotto ustionanti senza rimuoverli pur essendo consapevole che l’ utenza del bagno era ad esclusivo uso dei bambini? Perché il bidello si è rifiutato di disostruire lui il bagno, ritenendosi infastidito da ciò e soprattutto perché non ha rimosso il prodotto che era stato utilizzati per pulire?”.

L’avvocato ibleo ritiene che la vicenda è assai grave e per questo ha presentato reclamo: “Ci sono non pochi elementi per cui bisognava continuare il processo, ma a prescindere da ciò ci si chiede che ruolo hanno gli insegnanti e i collaborati scolastici se non quello di vigilare sull’incolumità dei bambini?
Non può essere condivisa una tesi in base a cui un genitore lascia il figlio a scuola e lo ritrova bruciato al centro ustionati, senza che nessuno abbia colpa.
I genitori di Sophie si sentono traditi da uno Stato a cui hanno affidato la figlia che gli è stata restituita piangente in un letto d’ ospedale. Lo stesso Stato che non riesce a trovare il colpevole di questa tragedia.
Mi hanno già dato incarico di proporre reclamo avverso la decisione del G.i.p. e mi auguro che con questa nuova pronuncia possano trovare giustizia. Me lo auguro per loro e per tutti coloro che come il sottoscritto hanno figli”.

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