BATTIATO, MA COSA MI COMBINI?

 Davvero un siparietto divertente quello di Crocetta alle Invasioni Barbariche della Bignardi.

L’ammissione di errore da parte sua non riguarda la opinabilità della scelta o una diversa valutazione della qualità personale dei due assessori “sollevati”, bensì l’incompatibilità al ruolo nel caso di Zichichi e la necessità di protezione mediatica nel caso di Battiato.

Quest’ultimo sembra il più interessante.

Detto intanto che quando si vuole proteggere mediaticamente qualcuno gli si fa fare opera di contrizione e di rettifica fino a fargli sbucciare le ginocchia, non possiamo non notare che il respiro ideologico delle giustificazioni del Governatore siciliano è quello tipico di chi è totalmente impastato di un cattolicesimo di facciata, il cui valore precipuo è dare più peso alle parole che si usano per nominare le cose che alle cose in sé.

Ci vuole una bella dose di sulfurea ipocrisia nel rimuovere l’assessore che si è scelto per il lustro con la giustificazione che lo si fa per proteggerlo. Da chi? Dai media?

Quando si chiede ad un artista di ricoprire un ruolo istituzionale, che cosa ci si può aspettare? Che stia nei ranghi? Che parli il linguaggio delle istituzioni? Che sarebbe quale?

Nomina sunt res, dicevano i latini e che i nomi siano le cose non abbiamo dubbi da tempo. Tanto è vero che la pessima qualità umana della gran parte della deputazione del PDL – di qualunque sesso – è immensamente meno “pesante” delle parole spese per nominarli.

Eppure Fiorello – grande catalizzatore di verità – da tempo ci aveva avvertiti di come stanno le cose con Battiato: se ha da dirvi che gli state sulle palle, vi dirà esattamente che gli state sulle palle! Punto.

Crocetta non lo sapeva?

Piccolo paese delle parrocchie……..

 

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