Banca agricola popolare di Ragusa: amica o nemica dei correntisti e del territorio?

L’odissea di un correntista alla prese con un mutuo a tasso variabile.

La Banca Agricola Popolare di Ragusa ha presentato lo scorso novembre il progetto “sostenibilità” per confermare, recitava la nota, il suo ruolo di banca del territorio e attore propulsore della sostenibilità economica dei clienti. L’iniziativa “Progetto Sostenibilità” offriva ai clienti con mutui a tasso variabile due opzioni: trasformare il mutuo a tasso variabile in uno a rata costante o riportare l’importo della rata ante l’aumento dei tassi. Tuttavia, secondo il racconto di un correntista, la banca ha negato la possibilità di un mutuo a tasso fisso e ha offerto un tasso fisso del 4,70% solo dopo diversi mesi di attesa e rifiuti. Il correntista ha deciso di rivolgersi a un altro istituto.

Ecco il racconto: Sono un correntista di Banca Agricola da decenni. Per la verità dopo un periodo in cui avevo deciso di cambiare istituto bancario per via di una serie di disservizi e costi ingiustificati applicati al conto corrente, sono ritornato sui miei passi per stipulare un mutuo di acquisto per prima casa. Non discutendo della disponibilità e cortesia dei funzionari con i quali ho avuto a che fare, la prima delusione è arrivata quando mi è stata negata la possibilità di un mutuo a tasso fisso. “La banca non lo effettua” mi è stato risposto perentoriamente.

La situazione dei mutui tuttavia era relativamente tranquilla, la fretta di stipulare il mutuo c’era e quindi si è andato avanti nel 2020 con il mutuo a tasso variabile senza particolari problemi. Mutuo stipulato ad un tasso del 3,00% con rata di 500,00 euro. Sostenibile. Con l’avvento del 2022 e la forte inflazione dovuta alle varie congiunture internazionali, allarmato per ciò che stava accadendo a soprattutto a partire dal mese di Luglio in cui i tassi di interesse sono iniziati a lievitare, mi reco in banca. Siamo nel novembre del 2022. La rata era nel frattempo passata a 620 euro al mese con un tasso del 3,50%. Confortato dalla comunicazione della banca pubblicata dagli organi di informazione secondo la quale si poteva trasformare il muto variabile in tasso fisso, chiedo la fattibilità. Mi si risponde che si, non ci sarebbero stati problemi e che si poteva procedere, ma che per via del covid contratto dal responsabile dell’agenzia, l’unico deputato alla firma delle modifiche contrattuali del mutuo, ci saremmo dovuti aggiornare a dopo le feste. Trascorso il periodo delle festività, fisso nuovamente un appuntamento nella medesima agenzia e con il medesimo funzionario. Stavolta la risposta è ben diversa. “Abbiamo valutato la sua posizione, considerata l’età e la durata del mutuo, non è possibile trasformare il suo mutuo da variabile e fisso ma trattandosi di un cliente, vogliamo venirle incontro chiedendo una eccezione alla banca e cercando di offrirle una buona condizione chiedendo una eccezione alla banca e cercando di offrirle una buona condizione di mutuo a tasso fisso. Trascorrerà un po’ di tempo, mi viene detto, perché si tratta di una scelta che deve essere approvata dai vertici a Ragusa ma ci impegneremo ad offrirle le migliori condizioni”. Trascorre quasi un altro mese e giunge la risposta. “Il responsabile le ha fatto approvare il tasso fisso del 4,70%.” Ringrazio ancora una volta per la disponibilità ma fisso immediatamente appuntamento con altro istituto di credito. Ho l’imbarazzo della scelta. Il peggiore offre condizioni di mutuo a tasso fisso al 3,70%. A voi le conclusioni.

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