BAMBINE DEL MONDO: DIRITTI NON ASPIRATI MA DOVUTI.

Il programma d’Azione della Conferenza Internazionale su popolazione e sviluppo stipulato in Cairo nel 1994 sostiene l’importanza dei diritti umani di donne e bambine considerate parti integranti, inalienabili e indivisibili dei diritti universali. La piena e uguale partecipazione delle donne alla vita civile, culturale, economica, politica e sociale a livello nazionale, regionale e internazionale, e l’abolizione di tutte le forme di discriminazione fondata sul sesso sono obiettivi prioritari della comunità internazionale.

Occorre promuovere la parità e l’uguaglianza tra i sessi, responsabilizzare le donne, eliminare ogni tipo di violenza nei loro confronti e assicurare loro la possibilità di controllare la fertilità sono pietre miliari dei programmi sulla popolazione e sullo sviluppo.

A seguito della Piattaforma finale della quarta Conferenza Mondiale sulle donne tenutasi a Pechino dal 4 al 15 settembre 1995 si è stabilito l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le  bambine, eliminazione degli atteggiamenti culturali negativi e le prassi contrarie alle bambine. L’importanza di proteggere i diritti delle bambine e aumentare la loro consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie potenzialità ed eliminare la discriminazione contro le bambine nell’educazione, nella formazione e nello sviluppo delle capacità.

Non solo: vanno assolutamente eliminate la discriminazione contro le bambine nella salute e nella nutrizione e lo sfruttamento economico del lavoro minorile proteggendole mentre lavorano. Va sradicata totalmente la violenza contro di loro promuovendo, anzi la consapevolezza delle bambine e la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica rafforzando anche il ruolo della famiglia per il miglioramento dello status della minore.

Alcuni risultati sono stati raggiunti come l’aver compiuto alcuni progressi nell’istruzione primaria e, in misura minore, secondaria e universitaria per quanto riguarda le bambine, grazie alla creazione di un ambiente educativo maggiormente sensibile al genere, grazie al miglioramento delle infrastrutture educative, all’aumento delle iscrizioni e della frequenza scolastica, a forme di sostegno per le adolescenti in gravidanza e per le madri adolescenti, a maggiori opportunità di istruzione non formale e a una maggiore frequenza dei corsi di materie scientifiche e tecnologiche. E’ stata dedicata maggiore attenzione alle condizioni di salute delle bambine, fra cui l’igiene sessuale e riproduttiva delle adolescenti.

Un numero crescente di paesi ha introdotto norme di legge che vietano la mutilazione genitale femminile e ha imposto pene più severe per chi si rende responsabile di abusi sessuali, della tratta e di ogni altra forma di sfruttamento delle bambine anche per fini commerciali. Un risultato recentemente raggiunto ha riguardato l’adozione, da parte della 54 Sessione dell’Assemblea Generale, dei Protocolli facoltativi alla Convenzione sui diritti del fanciullo, relativi al coinvolgimento dei bambini in conflitti armati e alla vendita di bambini, alla prostituzione e alla pornografia infantile.

Purtroppo gli ostacoli riscontrati sono moltissimi come la persistenza di condizioni di povertà, di atteggiamenti discriminatori nei confronti delle donne e delle bambine, di atteggiamenti e prassi culturali negative nei confronti delle bambine e stereotipi negativi concernenti bambini e bambine, che limitano le potenzialità di quest’ultime,  e un’insufficiente conoscenza della situazione specifica delle minori, lo sfruttamento del lavoro minorile e il pesante fardello delle responsabilità domestiche sulle bambine, nutrizione insufficiente e insufficiente accesso ai servizi sanitari, mancanza di mezzi finanziari, che spesso impediscono loro di proseguire e completare la loro istruzione e formazione  e che hanno contribuito a una carenza di opportunità e di possibilità per le bambine di diventare adulte fiduciose e autosufficienti e indipendenti.

Nonostante i progressi incompiuti nella tutela giuridica, si denota un aumento degli abusi e delle forme di sfruttamento sessuale ai danni delle bambine. Gli adolescenti continuano a non disporre dell’istruzione e dei servizi necessari per metterli in grado di gestire la propria sessualità in modo positivo e responsabile.

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