ARRESTATO DALLA POLIZIA DI STATO UN RUMENO CIURAR DORIN VIOREL

 

Nel corso delle ininterrotte e laboriose indagini,  veniva rintracciato da personale di questo Servizio di Polizia Giudiziaria del Commissariato di P.S. di Modica diretto dal Commissario Capo della Polizia di Stato Dr. Antonino Ciavola,  il cittadino rumeno CIURAR  Dorin Viorel, nato in Romania il 04.01.1979 e residente a Modica. Il medesimo, in esecuzione del provvedimento emesso in pari data dalla Procura della Repubblica di Modica (Sost. Proc. Scollo Gaetano),  veniva posto in Fermo di Indiziato di Delitto, in quanto ritenuto responsabile della commissione dei reati di cui agli Artt. 61 nr. 5), 81 cpv e 609-bis, commi 1 e 2 nr. 1 C.P. perché, con ripetuti atti di violenza, costringeva S.M. a subire atti sessuali, approfittando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della vittima, invalida civile all’80%.

Nel dettaglio, in data 02 maggio 2012, dopo averla indotta a fare un giro in macchina con lui, averla portata in un luogo buio, isolato ed averla fatta scendere dall’autovettura, esercitava violenza fisica e psichica ma le urla della donna che serrava le gambe e lo implorava di lasciarla stare lo facevano desistere per paura di essere colto in flagranza.

Purtroppo, in data 03 maggio 2012, abusando della vulenerabilità della donna, la convinceva ad andare ancora una volta con lui in macchina per fare un altro giro promettendo che non avrebbe più ripetuto simili atti; questa volta, dopo averla condotta nei pressi di una strada senza uscita, la faceva scendere dall’auto e con furia inarrestabile abusava della donna senza alcuna pietà. Al termine della violenza esercitata, consapevole di avere in pugno la donna per le sue condizioni psicofisiche, la riaccompagnava in centro storico dandole istruzioni specifiche su come lavare i vestiti sporchi di sangue e di non dire nulla a nessuno.

La vittima giunta a casa viene sorpresa mentre piangeva dalla sorella, che l’aiuta a rompere il silenzio e l’accompagna al Commissariato della Polizia di Stato di Modica. Fin qui la vittima non aveva riferito tutto ai familiari ma, debitamente assistita dal Dirigente ed i suoi uomini, racconta tutta la drammatica storia, piena di particolari raccapriccianti. Immediatamente viene accompagnata presso il reparto di ginecologia che dopo un’accurata visita conferma le patite violenze.

Le attività di indagine di P.G. subito attivate permettevano di risalire all’identità del giovane che aveva fornito una falsa identità alla vittima, ma nonostante questo stratagemma in brevissimo tempo veniva individuata la casa dove dimorava. Un primo accesso dava esito negativo ed i vicini di casa riferivano che l’uomo non abitava più li da tempo.

La conoscenza del territorio e la professionalità degli uomini del servizio di polizia giudiziaria permettevano di individuare un immobile dove poteva essersi rifugiato l’uomo che nel contempo non rispondeva più al cellulare.

Il controllo veniva effettuato nella stessa giornata di sabato 5 maggio; nonostante tutti gli accorgimenti del caso, il giovane rumeno sorpreso dagli agenti, si lanciava dal 2 piano e dopo un volo di 5 metri riusciva a darsi alla fuga. Durante le concitate fasi dell’irruzione, il giovane per guadagnare la fuga dal balcone, sferrava un colpo ad uno degli operatori che si trovava costretto a lasciare la presa; inoltre il giovane non sarebbe potuto fuggire se non fosse stato aiutato da un connazionale che si parava davanti agli agenti al fine di favorire la fuga dell’amico e per questi motivi è stato denunciato per resistenza e favoreggiamento personale. Nell’occorso veniva esploso un colpo in aria con la pistola in dotazione al fine di far desistere dalla fuga l’indagato, ma questi non curante di quanto stesse accadendo, consapevole delle reato da lui commesso continuava imperterrito.

Dopo la fuga tutto il personale del Commissariato, si attivava per ricercare l’uomo ma purtroppo le prime ore di attività davano esito negativo.

Avendo identificato i familiari più stretti del ricercato e gli amici più intimi, venivano predisposti specifici servizi di appostamento nei luoghi dove il fuggitivo poteva trovare rifugio e con spirito di abnegazione, gli uomini della Polizia di Stato, nei pressi dell’abitazione della sorella, riconoscevano il fuggitivo e lo bloccavano. L’uomo non poteva far altro che arrendersi e veniva condotto dapprima in Commissariato e subito dopo presso la locale Casa Circondariale.

Se di successo si può parlare per quanto concerne l’importante risultato investigativo, di certo rimane la tristezza del personale della Polizia di Stato che ha accolto ed assistito la vittima, della quale nessuno poteva non accorgersi del suo deficit, difatti l’autore del reato ha approfittato proprio del suo stato.

Rimane da sottolineare che questa tipologia di reato spesso non viene denunciata per vergogna, facendo rimanere in libertà dei soggetti con spiccata aggressività che non si fermano davanti a nulla. La Polizia di Stato, così come sottolineato più volte dal Sig. Questore di Ragusa Dr. Filippo Barboso, confida sempre più nella fiducia che le persone offese ed i testimoni di ogni tipologia di reato, vorranno riporre nei suoi uomini.                                                                                                                                  

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