ARRESTATI DALLA POLIZIA DUE MODICANI

Accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica di Modica, il Giudice del Tribunale, nell’udienza di convalida tenutasi nella tarda mattinata del 17.09.2011, ha convalidato  l’arresto di BENZI Mario Graziano Giorgio di anni 25, residente a Modica, pregiudicato e di ASSI’ Carlo di anni 59, con precedenti di Polizia, entrambi ristretti dal 15.09.2011 presso la Casa Circondariale di Modica. Infatti, nell’odierna udienza il Giudice ha ritenuto di convalidare l’arresto di BENZI Mario Graziano Giorgio, sottoposto alla Sorveglianza Speciale, per la violazione di cui all’art. 9 della Legge 1423/56  e di ASSI’ Carlo per il reato di incendio aggravato, disponendo per il primo la misura della custodia cautelare in carcere e per il secondo la misura cautelare degli arresti domiciliari.

La Polizia di Stato di Modica li aveva colti nella flagranza di reato subito dopo che gli stessi avevano incendiato il portone d’ingresso dell’abitazione di Cannizzaro Rosario, Ispettore della Polizia Municipale di Modica, nonché giornalista presso il quotidiano Giornale di Sicilia e presso l’emittente privata “Radio Trasmissioni Modica”.

In particolare, nella nottata del 15.09.2011 lo stesso Cannizzaro veniva svegliato da un forte boato che proveniva dal piano inferiore della propria abitazione. Immediatamente questi si rendeva conto che il fumo aveva invaso tutta la casa e, nel tentativo di porre in salvo la propria famiglia, correva verso la porta d’ingresso che era lambita dalle fiamme. Mentre l’apriva, tuttavia, riportava lesioni guaribili in giorni 10 per ustioni di 1° e 2° grado alla mano. Contestualmente venivano allertati la Volante del Commissariato di Polizia di Modica, e i VV.FF., quest’ultimi per lo spegnimento delle fiamme. Appariva di tutta evidenza che le fiamme che avvolgevano il portone dell’abitazione del giornalista erano state appiccate dolosamente.

Infatti, nei pressi del portone d’ingresso, oltre al forte odore di liquido infiammabile, veniva rinvenuto il fondo in plastica,  quasi completamente  bruciato di un bidone da 5 Kg del tipo di quelli utilizzati per  contenere vernici.

Il personale della Volante intervenuto, che aveva piena conoscenza dei luoghi e dei pregiudicati residenti in zona, indirizzava immediatamente le indagini verso il Benzi, atteso che proprio nel tragitto che conduce dall’abitazione del Cannizzaro all’abitazione del Benzi, veniva notato un tappo di chiusura in plastica che emanava un forte odore di benzina.

Pertanto detto personale senza indugio effettuava una perquisizione domiciliare a carico del Benzi, il quale, alla vista della Polizia e alle domande pressanti su cosa avesse fatto poco prima, piuttosto tergiversava lasciando intuire che stesse celando la verità.

Infatti, nascosto in una stanza attigua alla camera da letto, dietro una trave, veniva trovato, intento a nascondersi Assi’ Carlo. Questi, in evidente stato di agitazione, non forniva alcuna plausibile spiegazione circa la sua presenza in casa del Benzi a quell’ora della notte.

 Pertanto, gli operatori decidevano di effettuare una ulteriore perquisizione a casa di Assi’, anch’essa poco distante dalla casa del Cannizzaro e del Benzi.

Quivi, all’interno dell’abitazione dell’Assi’, veniva percepito un forte odore di liquido infiammabile e,  ben celato, in una nicchia in muratura, all’interno di uno sgabuzzino, veniva trovato un bidone in plastica contenente della benzina.

Per detto motivo, si comprendeva che a commettere l’atto incendiario in danno del Cannizzaro erano stati gli odierni arrestati, circostanza che Assi’ ammetteva nell’immediatezza dei fatti agli operatori che gli contestavano il rinvenimento del liquido infiammabile.

Negli Uffici di Polizia, peraltro, le dichiarazioni spontanee poco prima rese, venivano confermate in atti, alla presenza del legale di fiducia dell’Assì Carlo.

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