Anteas Ragusa: “Realizzare un giardino terapeutico per i malati di Alzheimer”

La realizzazione di un giardino terapeutico dedicato alle esigenze del malato del morbo di Alzheimer e della demenza senile per intrattenerlo e consentire una diminuzione dei trattamenti farmacologici. E’ la proposta che lancia Anteas Ragusa affinché possa essere presa in considerazione dall’Asp e dal Comune. Da cosa nasce questa proposta? “Le esperienze maturate in altre città – afferma il presidente Anteas, Rocco Schininà – evidenziano come il confronto costante con specialisti del morbo di Alzheimer e della demenza senile abbiano garantito l’allestimento di giardini dedicati ai bisogni fisici, psicologici e sociali delle persone affette da queste patologie, ponendo attenzione anche nei confronti dei familiari, amici e del personale di assistenza.

Molte strutture sanitarie come ospedali e cliniche, in diverse parti d’Italia, ormai mettono in atto terapie utilizzando questo tipo di giardini per stimolare la memoria e i sensi del malato al fine di diminuire l’uso dei farmaci. I giardini terapeutici o healing gardens sono quelli che hanno un effetto positivo sull’umore e la salute del paziente, avendo, in alcuni casi, la capacità di diminuire la somministrazione proprio dei medicinali. Stiamo parlando di luoghi studiati per specifiche patologie: nel caso del paziente con Alzheimer, ad esempio, vengono offerti stimoli sensoriali, tattili, olfattivi, uditivi e visivi, che aiutano il rilassamento.

Piante profumate, aromatiche e dalla fioritura prolungata sono al centro del percorso ed hanno un effetto terapeutico sul paziente. Una zona di sosta munita di sedute ergonomiche contribuisce allo stato di calma e favorisce la presenza di assistenti o amici e parenti”.

I requisiti essenziali per progettare un giardino terapeutico di questo tipo con un certo successo sono l’accessibilità, da parte degli ospiti dal lato fisico, visivo e sociale, e il sostegno per bisogni fisici. Per far fronte a questi requisiti, vengono inseriti altri elementi: percorsi, sostegni e punti di riferimento. “Una nuova frontiera nel cammino di ricerca e specializzazione sui giardini – afferma ancora Schininà – evidenzia la sensibilità che in questi anni si è sviluppata e messa a disposizione verso persone con disagi e marginalità. La natura, se sapientemente utilizzata, offre molti strumenti per la cura delle persone”.

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