ANDRA’ IN SCENA “LA NOTTE NELLA LETTERATURA”

Domenica 12 giugno alle 20 e 30  nel magnifico scenario di Cava di Pietra Franco  a Modica andrà in scena  La notte nella letteratura. Si tratta di un progetto a cura della Professoressa Patrizia Roccaro per la regia di Marcella Burderi. Uno spettacolo che vede in scena i ragazzi dell’istituto G.Verga sottolineato da musica, poesia e  coreografia.  Protagonista è la notte e le sue suggestioni nelle letterature europee.  All’interno di un’attività didattica, il “notturno”  si presta a molteplici modalità di lettura. Consapevoli di non poter essere completamente esaustivi nello svolgimento della tematica, si sono affrontati i vari aspetti del problema attraverso un metodo comparativo, privilegiando le letterature straniere insieme a quella italiana. Si sono analizzati i testi spiegando come ogni poeta, abbia vissuto le proprie notti. Così l’idea di pace che dovrebbe sovrastare tutte le creature stanche, in alcune liriche, contrasta col sentimento combattuto del poeta.

Questi si sofferma nella descrizione di una natura che a volte risulta essere veramente quieta, persino in quegli elementi che per antonomasia sono sempre in movimento altre volte partecipa dell’inquietudine del poeta. Spesso quello descritto è un quadro di assoluta limpidezza e distensione, che trasforma il mondo illuminato dalla luna nella rappresentazione del sonno della natura e degli esseri viventi che la abitano. Abbiamo insomma voluto soffermarci sul senso della notte nella letteratura e cercare di capire come il tema sia stato raccontato da poeti, scrittori, musicisti e pittori nelle varie epoche e nelle varie letterature europee. Tra i poeti protagonisti di questo viaggio ricordiamo Quasimodo e le sue notti serene che contrastano col dolore avvertito dal poeta per il nulla in cui giace la sua terra.

Novalis, in cui la vita terrena diurna con tutti i suoi valori apparenti contrasta con la realtà vera che la notte rivela. Poe, in cui la realtà è vissuta come dimensione del sogno e il sogno come dimensione della realtà in un intreccio di incubo e grottesco. Neruda, e il suo abbraccio di amante in un coinvolgimento totale che include sia la natura che dell’uomo. Verlaine, e il suo motivo lunare che si accompagna al motivo della morte e della malinconia. Leopardi, sopra tutti, con le sue semplici ma irrisolte domande di un pastore alla luna in un canto che collega tutti quelli ascoltati e a tutti cerca di dare una chiave se non di risposta almeno di lettura.

 

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