E’ ancora caos per la refezione scolastica a Ragusa. Nuove proteste e intervento dei Nas. Sindaco Piccitto: “Anche a mio figlio non è piaciuto il pollo”

Anche al figlio del sindaco Piccitto non è piaciuto il pollo che danno alla mensa scolastica. E’ evidente, dunque anche in modo diretto per il primo cittadino, che il servizio della refezione scolastica attivato dal Comune (tra l’altro con molto ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico) continua ad accusare problemi. Ieri sera la nuova protesta dei genitori che sono andati a lamentarsi durante i lavori del Consiglio comunale. I cibi continuano a non accontentare i genitori che sono costretti o far mangiare i propri figli a scuola con quel che passa la società che ha vinto l’appalto, oppure devono andare a prenderli intorno a mezzogiorno per fargli così uscire e mangiare a casa. Ma per chi lavora questo comporta ovviamente enormi difficoltà.

Il sindaco, attorniato da assessori, funzionari e perfino avvocato, ha detto che l’Amministrazione comunale sta facendo il massimo rispetto ai controlli anche se ancora si attendono gli esiti delle analisi fatte sui campioni prelevati a mensa. Il primo cittadino ha detto di aver scritto all’Asp e ai Nas affinché si attivino per i controlli del caso e diano eventuali pareri che possano consentire al Comune di interrompere l’appalto. I Nas, ha detto poi una mamma, pare siano già intervenuti in questi giorni con specifici controlli.

Il primo cittadino ha inoltre riferito che gli uffici hanno già sanzionato l’impresa per problemi legati alla grammatura del cibo offerto alla mensa scolastica e starebbero avviando la procedura per l’eventuale revoca dell’appalto per inadempienze contrattuali e dunque non per questioni legate alla qualità del cibo che, se non ben cucinato, potrebbe nuocere alla salute dei bambini.

Un aspetto, quest’ultimo, che, secondo quanto riferito dal sindaco Piccitto, non può vedere il Comune parte attiva se non arriverà dapprima un parere dell’Asp che sia negativo per l’impresa. Sempre il sindaco ha ricordato che per questo tipo di appalto non sono previsti controlli da parte del Comune.

Messo alle strette dalle mamme, il sindaco ha dapprima detto di non poter scrivere ai dirigenti scolastici per autorizzare l’ingresso del cibo portato da casa, ma ha poi riferito che scriverà per consigliare vivamente un minino di tolleranza in questa fase di transizione.

Se si procederà alla revoca è assai probabile che il servizio di mensa scolastica dovrà essere affidato all’impresa che è arrivata seconda ma saranno necessari i tempi tecnici per il nuovo affidamento e dunque, nel frattempo, sarà interrotto.

Intanto non mancano gli interventi di natura politica. Secondo Mario Chiavola capogruppo del Partito Democratico, “il Comune non può continuare a lavarsene le mani, facendo come Ponzio Pilato. Assistiamo ad un sindaco che si arrampica ogni volta sugli specchi cercando di difendere ciò che, in modo evidente, è indifendibile. Noi andremo avanti continuando a chiedere la revoca dell’appalto e l’intervento di Asp e Nas ma anche più attivismo da parte del Comune che su questa vicenda sembra essere tanto una balena spiaggiata”.

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