ANALISI SULL’ANDAMENTO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE

Vorrei fare una riflessione sull’andamento della campagna elettorale per il rinnovo dell’ARS. Il pensiero comune che scorgo nei commenti della gente, ma anche di alcuni opinionisti è l’idea che i candidati siano sempre gli stessi e che perciò non ci sia nulla di nuovo sul panorama delle liste dei partiti. Non solo, spesso s’identificano quest’ultimi e i relativi programmi con l’operato o l’inoperato  di rappresentanti politici del passato, alimentando perciò sempre più crescente disaffezione alla politica e sfiducia nel prossimo governo siciliano.

Secondo me, non è del tutto così. Ad esempio, per la provincia di Ragusa l’UDC su 5 candidati ha inserito nella propria lista 3 persone, me compresa, di nuova generazione politica. Ora qualcuno, anzi molti, potranno dire che serviamo solo a completare la Quota Rosa e a richiamare nuovi voti. E che comunque, dietro a noi nuovi candidati, ci siano burattinai pronti a manovrarci per presentare il solito scenario politico.

Io, invece, invito tutti a guardare le liste con un ottica diversa, per carpire il vero desiderio che  alberga tra i nuovi candidati di spendere le proprie forze e il proprio impegno politico con tenacia senza farci manipolare. Inoltre, penso che l’UDC che mi rappresenta, creda nello sforzo e nell’impulso positivo dato da ogni candidato.

Il mio Programma: Per quel che mi riguarda il mio impegno e i miei sforzi si focalizzeranno sull’estrema necessità di creare occupazione reale in ogni settore e tessuto sociale. Questo significa che l’azione politica si deve rivolgere a tutti indistintamente partendo ovviamente dalle categorie svantaggiate (giovani, donne), ma senza dimenticarci dei padri di famiglia che con umiltà e dignità lavorano sentendosi minacciati costantemente dal rischio di perdere il loro impiego, e che con difficoltà troverebbero una nuova collocazione. Qual è la RICETTA? Far si che la Sicilia si riavvicini al mondo e che quest’ultimo non trovi la nostra Isola così lontana. Con ciò intendo dire che dobbiamo essere bravi a convincere i potenziali investitori a convogliare progetti e investimenti in Sicilia in modo da rafforzare l’indotto delle piccole e medie imprese che faticano sempre di più a rimanere in piedi, sia a causa della grave crisi internazionale, sia per la carenza di accesso al credito e il non sempre puntuale pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni di quanto dovuto nei confronti delle Imprese per lavori e forniture. Dobbiamo essere capaci di reperire fondi europei con cui potenziare e completare il sistema infrastrutturale come ad esempio l’aeroporto di Comiso, il porto di Pozzallo, l’autostrada Siracusa-Gela e la superstrada Catania-Ragusa. Ottimizzare le risorse umane del pubblico impiego per una migliore funzionalità degli enti pubblici. Insomma, la Sicilia deve diventare una piattaforma di integrazione economica e sviluppo e un vero e proprio laboratorio di idee innovative. Se riusciremo a mettere in campo una governabilità senza diatribe, con proposte e programmi da attuare con trasparenza e senza sprechi potremo aiutare l’“impresa-Sicilia” a resistere, a crescere, e a dare un senso alla parola LAVORO.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it