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ANALISI DEL RISULTATO DEL VOTO
26 Giu 2013 18:24
Dalle urne della appena conclusa tornata elettorale amministrativa sono emersi dei dati che impongono una seria riflessione all’intera classe politica regionale e locale.
Nella città di Ragusa si è recato alle urne al primo turno solo poco più del 60% del corpo elettorale ed al secondo turno solo il 49%, con un calo senza precedenti rispetto alle scorse consultazioni amministrative, nonostante la amplissima proposta politica offerta al primo turno (ben 6 candidati sindaci tra giovani e meno giovani, e una miriade di liste civiche e movimenti rappresentativi di tutti i diversi e possibili orientamenti politici), sostanzialmente confermata al secondo turno per il gioco degli apparentamenti non ufficiali utilizzati da entrambi di candidati.
Già solo tale dato deve portare ad una seria riflessione, visto che emerge chiara la profonda disaffezione al voto anche laddove l’elettore è chiamato a scegliere il livello di governo a lui più vicino e che incide direttamente sulla sua quotidianità, e questo del recupero del rapporto con la città è il primo obiettivo del II Circolo del PD di Ragusa.
E se tale dato lo si collega al dato che il sindaco eletto ha ottenuto il 70% dei consensi nonostante la sua lista abbia raccolto solo il 9%, mentre l’altro candidato si è fermato al 30%, nonostante circa il 56% dei consensi raggiunto dalle le sue liste, deve prendersi atto che il messaggio che gli elettori tutti, votanti ed astenuti, hanno dato alla città è che volevano fortemente e disperatamente discontinuità e reale cambiamento.
Si tratta di una vera e propria “rivolta delle coscienze”, anche da parte dell’elettorato più strutturato della città, che ha preferito beneficiare il nuovissimo, piuttosto che continuare a dare credito a chi non proponeva nulla di nuovo, crogiolandosi nella prosecuzione di un passato tutt’altro che luminoso, il tutto aggravato da una compagine “incredibile” perché formata da ex avversari, senza alcuna preventiva e credibile rivalutazione e modificazione delle scelte in precedenza effettuate.
E dire che tutto questo da parte del II Circolo del Partito Democratico era stato ampiamente previsto e proprio per questo si erano invitate, o meglio, implorate le forze politiche, le associazioni, i movimenti, le formazioni civiche a lavorare con generosità per costruire una ampia, unitaria coesa politicamente e programmaticamente, coalizione che in netta discontinuità con il passato costruisse una città nuova e solidale che affrontasse le emergenze e restituisse speranza nel futuro.
Oggi che tutto è compiuto, il II Circolo non può che ribadire la bontà della sua lettura della realtà e della sua proposta politica, rimaste inascoltate e totalmente disattese.
Responsabilmente nessuno gioisce del peggior risultato mai raggiunto dal Partito democratico in qualsivoglia tornata elettorale, che ha toccato il minimo storico dell’11,9% dei consensi e la elezione di 2 soli consiglieri, e ciò pur in presenza del risultato molto negativo del PDL e il netto ridimensionamento del Movimento 5Stelle, mentre ovunque nel paese, Sicilia compresa, il PD ha visto crescere i propri consensi.E’ evidente, e senza appello, la bocciatura da parte degli stessi elettori del PD delle scelte operate dalla Segreteria cittadina, sia sulle alleanze al I e II turno, sia sul programma, sia sulla candidatura a sindaco, sia sulla composizione della giunta: la stragrande maggioranza non si è riconosciuta in nessuna di queste scelte, operate quasi sempre in solitudine dalla Segreteria, senza alcun coinvolgimento degli iscritti, o con gruppi talmente ristretti da non garantire le previsioni statutarie.
Anche questo conferma la bontà della proposta del II Circolo, positivamente valutata non solo dagli iscritti ma anche dagli elettori.
E purtroppo si tratta della ennesima sconfitta consecutiva cui la segreteria cittadina ha condannato dal 2011, il PD di Ragusa. Il tutto il soli 2 anni!
L’appartenenza al più grande partito italiano e di governo impone all’intera Segreteria cittadina di fare tesoro del giudizio dell’elettorato, che ne ha negativamente giudicato anche i componenti candidati come assessori e consiglieri, e con l’atto di responsabilità proprio di chi è chiamato a dirigere, rimetta il mandato, riconsegnando in tal modo alla base il Partito.
Tale doveroso ed ineludibile gesto consentirebbe anche che la imminente occasione congressuale possa essere una sede per un serio e sereno confronto, e di non trasformarsi in un’arena per “gladiatori”. Devono confrontarsi idee e proposte e non presunte “forze muscolari”.
La lettura del voto coinvolge anche i livelli regionali, poiché a nessuno, neanche agli elettori, è sfuggito l’impegno profuso a Ragusa dal Presidente Crocetta, dal sen. Lumia e dal segretario Lupo: tutti più volte presenti a promuovere candidati, programmi ed alleanze che si rivelavano già, come costantemente sottolineato dal II Circolo, estranee alla storia e alle proposte del PD, e capaci solo di accrescere lo sconcerto e la confusione negli elettori, che non a caso, pur votando, sia pure in misura inferiore rispetto al reale radicamento, la lista del PD, non hanno mai votato il candidato sindaco proposto.
Non solo deve loro imputarsi la sconfitta del PD, con chiara dimostrazione di miopia politica incompatibile con i rispettivi ruoli, ma deve anche imputarsi loro l’incredibile rimpallo di responsabilità, oltre alle allucinati dichiarazioni di vittoria (!).
Non è politicamente e moralmente corretto scaricare tutte le responsabilità solo sul candidato sindaco, come se nessuno, ivi compresi il segretario cittadino Calabrese e l’on. Dipasquale, lo avesse proposto, imposto, promosso e magnificato solo fino a due giorni fa, per poi oggi cancellare tutto e dichiarare che “a Ragusa hanno vinto i movimenti” … e quindi anche io (Crocetta e Lumia), che “era meglio fare le primarie perché c’era voglia di cambiamento” (Lupo e Dipasquale), e che “era tutto giusto tranne il candidato” (Calabrese).
La scelta di rimettere il mandato deve essere compiuta anche dal segretario Lupo, che pur evitando l’adozione di atti formali, ha sostanzialmente proposto, promosso e sostenuto l’innaturale alleanza del PD di Ragusa con il centro destra, mal celandosi dietro alla giustificazione della riproposizione della alleanza regionale (per altro solo a Ragusa, mentre a Modica UDC, PD e Megafono si contrapponevano l’uno contro l’altro, ciascuno con il proprio candidato sindaco), pur sapendo perfettamente che il Megafono, già anomalo a livello regionale perché contrapposto al PD, a Ragusa non era altro che una lista di centro destra cui era stato solo mutato, in una notte, il simbolo.
Occorre ricostruire un centro sinistra vero e credibile, ed il II Circolo è già da tempo impegnato in questo percorso di responsabilità verso la città, per continuare a sostenere il processo di cambiamento richiesto dagli elettori e non ulteriormente minare il rapporto di credibilità tra il PD e i cittadini.
Per queste ragioni il II Circolo del PD si Ragusa si rivolge a tutte le esperienze delle liste civiche e dei movimenti perché insieme si costruisca un percorso virtuoso che goda anche di ampio respiro nazionale.
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