AL TRIBUNALE DI MODICA IL PROCESSO OPERAZIONE BLASPHEMIA

  Si è aperto, innanzi al Tribunale penale di Modica (pres. Levanti, a latere De Bernardin e Manenti), pubblico ministero il procuratore della Repubblica Francesco Puleio, il processo relativo ai fatti dell’ associazione denominata “La Grande Opera di Maria” (cd. “Operazione Blasphemia”); il processo è stato aggiornato al 21.7.2010 per completare le notifiche alle oltre cento persone che, secondo l’accusa, sarebbero state truffate dagli appartenenti all’associazione. Questo il dettaglio delle contestazioni. 

 

 

                     I m p u t a t i

 

Assenza Giovanna, Rizza Iole, Garofalo Orazio e Cannata Saverio:

 

a)      del  delitto  p. e p. dall’art. 416 cod. pen., per essersi associati tra di loro al fine di  commettere più reati di truffa aggravata ai sensi dell’art. 640 – 2^ comma n.2 del codice penale, in danno di un numero indeterminato di persone da loro adescate nella associazione denominata “Grande Opera di Maria”, in cui Garofalo Orazio assumeva la qualità di presidente, Cannata Saverio la qualità di segretario, Rizza Iole socio fondatore e leader spirituale del gruppo ed Assenza Giovanna socia ordinaria con il ruolo di veggente e guaritrice;

      In Ispica  sino al 13 settembre 2008

 

b)   del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati al capo a) della rubrica, indotto in errore FF con il raggiro di farle credere come la Assenza Giovanna fosse a contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che le consentiva di impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di essa Licitra, prospettandole gratificazioni e privilegi da parte del Padre Eterno che la facevano sentire una persona eletta, migliore delle altre poiché in lei era maturata la convinzione che Dio, la Madonna o i Santi le parlassero a “tu per tu”, facendola vivere per molti anni solo in funzione delle esigenze materiali e spirituali dell’associazione, anche con l’artifizio di propinarle come ricevuti direttamente dalle Divinità evocate numerosi messaggi a lei diretti     dal tenore spesso minaccioso ed in grado di ingenerare timore e paura, e cio’ al fine di indurre la parte offesa a versare nelle mani dei dirigenti dell’associazione svariate somme di denaro in piu’ riprese per un ammontare complessivo di lire 30 milioni delle vecchie lire, procurando cosi’ a loro medesimi un ingiusto profitto con danno corrispondente per la vittima, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira del Padre Eterno se ritenuta non degna di appartenere alla “Grande Opera di Maria” con conseguenti minacce per la salvezza della sua anima, con previsioni di dannazione all’inferno, e con il preannuncio di sventure  terribili ed imminenti catastrofi che l’avrebbero colpita unitamente alla sua famiglia.

      In Ispica aprile 1995 novembre 2004

 

c)    del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati, indotto in errore YY con il raggiro di fargli credere come la Assenza Giovanna fosse in contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che le consentiva di impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di esso YY, prospettandogli gratificazioni e privilegi da parte del Padre Eterno facendolo sentire  una persona eletta, migliore delle altre, inducendolo ad accettare ed ubbidire a tutti gli ordini dettati dai responsabili anche con l’artifizio di propinargli come ricevuti direttamente dalle Divinità evocate numerosi messaggi a lui diretti con esplicite minacce per la sua salute personale e per quella dei suoi cari, e cio’ al fine, tra l’altro, di costringere la parte offesa a  realizzare circa 92 infissi da installare nella struttura di Barcara Lanzagallo, il cui compenso per il lavoro sarebbe stato fissato direttamente dal Padre Eterno tramite messaggio, nonché ad eseguire i lavori per un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quello da lui preventivato – a fronte di 200 milioni di lire al YY è stata corrisposta la cifra di 21 milioni di lire-, procurando cosi’ a loro medesimi un ingiusto profitto con danno notevole  per la vittima, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira di Dio con svariate minacce se non avesse eseguito i lavori nei tempi, con le modalità ed alle condizioni fissate dai responsabili dell’associazione.     

      In Ispica aprile 1995 novembre 2004

 

d)     del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati, indotto in errore ZZ con il raggiro di farle credere come la Assenza Giovanna fosse in contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che le consentiva di impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di essa ZZ, prospettandole gratificazioni e privilegi e facendola sentire  persona eletta, migliore delle altre, utilizzato in alcune occasioni come strumento del Padre Eterno, in possesso dei poteri soprannaturali in grado di farla entrare in contatto con Entità Celesti, anche con l’artifizio di propinarle come ricevuti direttamente dalle Divinità evocate numerosi messaggi a lei diretti che ne hanno pesantemente condizionato la vita, anche negli aspetti piu’intimi, ed esercitato  forti pressioni psicologiche  venendo accusata dai responsabili sopra enucleati di non fare la volontà di Dio e quindi costretta ad allontanarsi da un ragazzo del gruppo per cui nutriva un sentimento e ripudiata –per un certo periodo- dal proprio genitore anch’esso associato alla “Grande Opera di Maria”,  e cio’ al fine di indurre la parte offesa a versare nelle mani dei dirigenti dell’associazione svariate somme di denaro in piu’ riprese per un ammontare complessivo di un milione delle vecchie lire, nonché oggetti d’oro e opere d’arte elargite dal proprio genitore noto artista modicano,  procurando cosi’ a loro medesimi un ingiusto profitto con danno corrispondente per la vittima, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira di Dio, ammonizioni divine, sventure e imminenti catastrofi, rimproveri del Padre Eterno, del Figlio e dello Spirito Santo che l’avrebbero accusata di essere una infedele.

      In Ispica  gennaio 1990 agosto 1996

 

e)      del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati, indotto in errore XX con il raggiro di farle credere come la Assenza Giovanna fosse in contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che le consentiva di impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di essa XX, prospettandole gratificazioni e privilegi da parte del Padre Eterno facendola sentire  persona eletta, privilegiata da attenzioni celesti in virtu’ ed in funzione delle elargizioni di denaro effettuate in favore dell’associazione, anche con l’artifizio di propinarle come ricevuti direttamente dalla Divinità evocata messaggi a lei diretti che condizionavano e sconvolgevano la sua vita e quella della sua famiglia, principalmente in occasione del matrimonio della propria sorella con il figlio della veggente del gruppo, celebrato con omissione delle pubblicazioni di rito ed organizzato nei minimi dettagli dai responsabili dell’associazione i quali con messaggi ammonivano  i suoi genitori ritenuti iniqui, egoisti, mostri perché contrari alle nozze, e cio’ al fine di indurre la parte offesa a versare nelle mani dei dirigenti dell’associazione svariate somme di denaro in piu’ riprese per un ammontare complessivo di circa 30 milioni delle vecchie lire, procurando così a loro medesimi un ingiusto profitto con danno corrispondente per la vittima, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira di Dio, ammonizioni divine, sventure e imminenti catastrofi, rimproveri del Padre Eterno, del Figlio e dello Spirito Santo.

      In Ispica  giugno 1996 novembre 2004

 

f)       del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati, indotto in errore YY con il raggiro di fargli credere come la Assenza Giovanna fosse a contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che gli consentiva di impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di esso YY, prospettandogli gratificazioni e privilegi da parte del Padre Eterno e facendolo sentire  una persona eletta e privilegiata da attenzioni celesti in virtu’ ed in funzione delle elargizioni di denaro effettuate in favore dell’associazione, anche con l’artifizio di propinarle come ricevuti direttamente dalle Divinità evocate minacciosi messaggi a lui diretti che condizionavano e sconvolgevano la sua vita e quella della sua famiglia anche per il matrimonio della propria cognata, celebrato con omissione delle pubblicazioni di rito ed organizzato nei minimi dettagli dai responsabili dell’associazione sulla base di messaggi provenienti sempre dal Padre Eterno, e cio’ al fine di indurre la parte offesa a versare nelle mani dei dirigenti dell’associazione assieme alla moglie XX svariate somme di denaro in piu’ riprese per un ammontare complessivo di circa 30 milioni delle vecchie lire, procurando cosi’ a loro medesimi un ingiusto profitto con danno corrispondente per la vittima, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira di Dio, ammonizioni divine, sventure e imminenti catastrofi, rimproveri del Padre Eterno, del Figlio e dello Spirito Santo, o mediante l’utilizzo di finti e falsi poteri occulti temibili e pertanto in grado, sotto l’egida dei riti, dei cerimoniali e degli esorcismi di vincere i poteri di resistenza delle vittime.

      In Ispica  giugno 1996 novembre 2004

 

g)      del delitto p. e p. degli articoli 110 e 640 , 2 comma punto 2 del codice penale, per avere in concorso tra loro e con i ruoli enucleati, indotto in errore YY con il raggiro di fargli credere come la Assenza Giovanna fosse in contatto diretto con la Madonna e il Padre Eterno, contatto che gli consentiva d’ impetrare benefici spirituali e patrimoniali in favore di esso YY, prospettandogli gratificazioni e privilegi da parte del Padre Eterno, impartendo attraverso il messaggio una dottrina che penetrando in tutte le sfere della persona affiliata la faceva sentire persona eletta, scelta personalmente da Dio perché speciale, anche con l’artifizio di propinargli come ricevuti direttamente dalle Divinità evocate numerosi messaggi a lui diretti che condizionavano e sconvolgevano la sua vita in particolare con alcuni messaggi del Padre Eterno in cui si manifestava la volontà contraria di Dio a una relazione d’amore che aveva iniziato con una ragazza associata, provocandogli così una sofferenza accompagnata da un altrettanto forte trauma psicologico,  e cio’ al fine di indurre la vittima  a non realizzare il sentimento e a versare nelle mani dei dirigenti dell’associazione la somma di 300 mila lire in considerazione del breve periodo di permanenza ,  procurando cosi’ a loro medesimi un ingiusto profitto con danno corrispondente per il YY, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario e segnatamente l’ira di Dio,  rimproveri e castighi del Padre Eterno, se non avesse  ubbidito alla sua volontà.

      In Ispica maggio 1998 ottobre 1998

 

h)     del delitto p. e p. dagli artt.110, 81 c.p.v. e 640, 2 comma n. 2 codice penale per avere, in concorso tra loro, nelle qualità e con i ruoli di cui al capo a) della rubrica, con piu’ azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, indotto in errore numerose persone inserite nella compagine associativa, con il raggiro di far credere che la Assenza fosse  in contatto diretto con la Madonna e con altre Divinità compreso il Padre Eterno, che da essi riceveva messaggi da trasmettere ai fedeli che partecipavano ai lavori dell’associazione e alle pseudo funzioni religiose, e con gli artifici di esibire ad essi associati fotografie raffiguranti false stimmate nel corpo della veggente, ostie insanguinate, una statuetta del Bambin Gesu’ che mangia del pane e della frutta, una statuetta della Madonna che lacrima sangue, ed altre rappresentazioni falsate o fantasiose della realtà, facendo apparire la veggente agli associati in atteggiamento di transizione per contatti con la Divinità, procurandosi con tale condotta l’ingiusto profitto dei contributi volontari  degli associati  consistenti nel versamento  in favore della associazione  della decima parte dei proventi  da lavoro dipendente o autonomo nonché in volontarie prestazioni lavorative non retribuite, per il complessivo ammontare per l’anno 2008 di circa Euro 120.000,00, come calcolato dalla Guardia di Finanza, e per gli anni precedenti dal 2001 al 2007 di circa Euro 716.834,00, con danno corrispondente per le parti offese, con l’aggravante di aver commesso il fatto ingenerando nelle stesse il timore di pericoli immaginari di varia natura ed intensità, e segnatamente l’Ira di Dio, la previsione di tempi duri, l’approssimarsi dell’ “ora zero” e dell’ “anno zero” durante il quale molte cose apocalittiche accadrebbero abbattendosi su quelle persone non facenti parte del “progetto amore”, quali l’infedeltà, il sonno della morte, essere dannati all’inferno o bruciati nel fuoco della Geenna.

      In  Ispica sino al 13 settembre 2008.

 

 

 

 

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