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AIELLO, PER ALCUNI COMUNI ENERGIA E’ CORRIDOIO FRANCO
22 Giu 2012 18:00
“Le campagne non sono terra di nessuno, gran parte dei comuni siciliani hanno autorizzato l’installazione di impianti energetici con criteri fatti ‘in house’, soprattutto nel fotovoltaico, disattendo molto spesso le prescrizioni obbligatorie di legalita’ e compatibilita’ ambientale. A cominciare dalle barriere verdi previste dal Piano energetico e non realizzate. Alcuni comuni hanno omesso verifiche e controlli sulla loro reale creazione”.
Esordisce cosi’ l’assessore regionale alle Risorse agricole, Francesco Aiello, al vertice interdipartimentale convocato dopo una ricognizione
dello stato di salute di tutti gli impianti di energia alternativa medi e grandi, realizzati o in corso di realizzazione nelle aree rurali di tutto il territorio.
“Ci sono comuni che hanno omesso anche di disporre – aggiunge Aiello – osi’ come stabilisce il Piano, la contrazione di fidejussioni delle
ditte esecutrici dei lavori per la dismissione degli impianti in una qualunque evenienza, a tutela dei territori.
Una grave violazione”.
“Cio’ che serve e’ una governance forte – sottolinea l’assessore – che detti una disciplina ai comuni chiara e controlli il rispetto delle norme di riferimento. Bisogna stabilire regole urgenti per le cattive pratiche di quegli amministratori che hanno utilizzato il settore energetico come un vero corridoio franco.
Lasciando che le opere di compensazione pubblica fossero realizzate in un rapporto privatistico tra le stesse imprese. Sempre, con accordo tra le imprese, sono state eseguite anche quelle opere che dovevano essere realizzate con gara pubblica e con i proventi della compensazione finanziaria. Proventi che sono stati invece versati direttamente nelle casse delle imprese, senza alcuna mediazione,
azzerando, cosa gravissima, eventuali risparmi che potevano derivare dal ribasso d’asta di una gara”.
“Risultano estremamente carenti, in molti casi, anche i controlli relativi all’esecuzione delle opere complementari di tutela ambientale
e paesaggistica – denuncia Aiello – che, secondo quanto prevede il Piano di sviluppo rurale 2007/2013, devono accompagnare la
realizzazione degli impianti fotovoltaici, medi e grandi. Facendo i conti, su scala regionale, potrebbero essere centinaia i milioni di
euro ‘risparmiati’ dalle ditte autorizzate alla costruzione degli impianti”.
“Il problema – conclude – nasce dal fatto che solo alcuni comuni hanno regolamentato le procedure secondo le esigenze e le particolarita’ di
ciascun territorio. In molti casi, le giunte municipali hanno esorbitato e sottratto ai consigli comunali la competenza della regolamentazione, aprendo cosi’ il varco al diffondersi di pratiche incoerenti e a volte illegali. Per questo, ho proposto ai dirigenti dei dipartimenti coinvolti, l’obbligo di una disciplina forte dei consigli comunali, in direzione dell’autogoverno dei territori, istituzionalmente corretto”.
All’incontro, presieduto dall’assessore, nello spirito di collaborazione, hanno partecipato i tre dirigenti generali dei dipartimenti interessati: Gianluca Galati, Rosaria Barresi e Dario Cartabellotta, rispettivamente all’Energia, agli Interventi strutturali e Infrastrutturali in agricoltura, e Francesca Marceno’, responsabile del Piano energetico regionale.
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